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A Roma, ieri, si sono presentati gli esponenti del coordinamento regionale (Jole Santelli, Nino Foti, Wanda Ferro, Roberto Occhiuto e Antonio Caridi), il responsabile nazionale delle città metropolitane (Alessandro Nicolò) e i coordinatori provinciali (Tallini, Mangialavori e Luca Morrone).
Nessun accenno alla crisi vissuta da Forza Italia sul finire dello scorso anno, né alla richiesta di commissariamento del partito che era arrivata dai consiglieri regionali Nicolò, Graziano, Salerno e Ennio Morrone. Tutti hanno preferito passare oltre e spostare la discussione a tempi migliori.
Si è insistito quindi sulla necessità di rilanciare il partito attraverso i congressi provinciali. Fontana che ha rassicurato tutti sulla presenza in prima persona di Berlusconi in questa fase della vita del partito, ha chiesto il massimo impegno a partire dai territori. E ha indicato il primo passo necessario per provare a recuperare consensi: stop ai coordinatori nominati e quindi via alla stagione dei congressi. Questa la principale novità esposta dal colonnello berlusconiano durante il summit di ieri. Sarà vero? Se lo chiedono ad esempio a Reggio Calabria dove il partito è attualmente commissariato (interim alla Santelli) dopo la defenestrazione di Roy Biasi. In riva allo Stretto lo scontro interno agli azzurri è al massimo della potenza, dopo l’ingresso del senatore Caridi e i mal di pancia di molti forzisti, a partire dal presidente della Provincia Giuseppe Raffa che continua a programmare l’attività della sua associazione “Idea Calabria”. Un congresso a Reggio Calabria potrebbe davvero servire a misurare le forze in campo e capire chi è in grado di prendersi il partito e programmare l’attività politica futura, anche in vista delle elezioni politiche.
Per le prossime amministrative, invece, se per Cosenza non ci sono dubbi sulla candidatura di Mario Occhiuto, a Crotone si è rimasti ancora alla fase preliminare di ogni discussione. Stesso discorso per quel che riguarda la composizione delle future alleanze. L’incertezza è di livello nazionale e, dunque, anche regionale.
La sensazione, però, è che per ritornare ai fasti di un tempo il partito abbia davvero ancora tantissima strada da percorrere.
Riccardo Tripepi