CATANZARO - Caos nel centrodestra. Nervi tesi nel partito di Alfano e in quello di Berlusconi. La visita di Fitto ha chiarito le differenze di vedute in Forza Italia tra i sostenitori delle primarie, alla cui testa si è posto Pino Galati e i fedelissimi del Cavaliere, guidati dalla coordinatrice regionale Jole Santelli. E non naviga in acque più tranquille il Nuovo Centro Destra. Giuseppe Scopelliti non si è affatto rassegnato dopo il tonfo delle elezioni europee. Ieri avrebbe incontrato i suoi per fare il punto della situazione. Ma già nelle ore precedenti dall’ex governatore era arrivato  una sorta di ultimatum ad Alfano. Quattro le condizioni poste affinchè rimanga nel partito insieme ai suoi fedelissimi: la prima è decisamente la più importante. Scopelliti vuole la testa del coordinatore regionale. Via, dunque, Tonino Gentile. Una 'condicio sine qua non', per continuare a camminare a a braccetto nella regione che insieme alla Sicilia costituisce la roccaforte di un soggetto politico capace di raggranellare appena il 4% dei consensi.L’ex inquilino di palazzo “Alemanni avrebbe fatto pervenire al capo del Viminale anche altre richieste. Scopelliti pretenderebbe anche un sottosegretario per la provincia di Reggio Calabria, da individuare tra Nico D’Ascola e Antonio Caridi, un ruolo per sé e un approccio meno ossequioso alla politica del governo Renzi da parte di Alfano. Ma l’ultimo punto è chiaramente trattabile. Sono i primi tre quelli sui quali l’ex sindaco della città dello Stretto, già condannato a sei anni di reclusione per abuso e falso, non intende transigere.