A Mimmo Tallini va dato l’onore di essere stato il primo tra i big del centrodestra calabrese a rompere il ghiaccio delle diffidenze tra i vari personaggi che compongono la composita galassia sopratutto del fronte azzurro. L’occasione è stata l’inaugurazione della sede provinciale catanzarese di Forza Italia.
Tante le presenze dal territorio compresi molti sindaci, alcuni anche firmatari dell’appello alla ricandidatura di Mario Oliverio a presidente della Regione, ma questa è un’altra storia. Torniamo, invece, alla kermesse azzurra targata Tallini.

Lo storico dirigente della destra catanzarese, infatti, consapevole del fatto che il centrodestra ha certamente il vento in poppa in vista delle elezioni regionali ma, altrettanto consapevole che la partita si vince con l’unità di tutto il fronte, ha avuto l’intuizione di trasformare l’inaugurazione della sede provinciale del partito di Berlusconi in un luogo dove il partito azzurro prova a superare le divisioni degli ultimi anni. Catanzaro, dunque, diventa la sede delle prove tecniche di unità del centrodestra.  Iniziativa che, a sentire gli ospiti e, considerato le presenze, è stata molto apprezzata.

A supportare Tallini anche Claudio Parente e la sua “Officina delle Idee”. All’appello si può tranquillamente sostenere che hanno praticamente risposto tutti. Marco Siclari e Francesco Cannizzaro di Reggio Calabria, Giuseppe Mangialavori, fresco del trionfo di Tropea per il vibonese, il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, di fatto candidato in pectore a Presidente della Regione. La notizia politica, tuttavia, è stata un’altra: a sorpresa, infatti, al fianco di Mimmo Tallini e Iole Santelli, coordinatrice regionale di FI, è comparso anche il vice presidente del consiglio regionale, Pino Gentile, accompagnato dall’ex senatore Piero Aiello, dal consigliere regionale Baldo Esposito e dal presidente del Consiglio comunale di Catanzaro, Marco Polimeni. Insomma il cosiddetto schieramento degli ex alfaniani che dalle politiche del 4 marzo è in fase di rientro in FI. Una delegazione di peso, il cui rientro, negli ultimi mesi, è stato oggetto di feroci discussioni proprio all’interno di FI, ciò significa, dunque, che la loro partecipazione non è stata frutto del caso ma è stata attentamente pianificata da Tallini, il quale, svestiti i panni del vecchio combattente della destra catanzarese e, indossati quelli del saggio mediatore, ha pensato bene di dare un colpo di reni e spingere tutti ad un tavolo per la costruzione dell’unità. Un piccolo passo certo, ma molto probabilmente ispirato ad un vecchio proverbio africano il quale sostiene che, spesso, «Mille passi cominciano sempre da uno». C’è da dire comunque che l’iniziativa talliniana è stata accolta con grande aplomb da parte di tutti, a partire proprio da Iole Santelli, la quale ha accolto Pino Gentile con un caloroso bacio, ovviamente, sotto lo sguardo sornione dello stesso Tallini.

 

È unità? Si è ricomposta l’asse? E’ una sorta di “Trattato di Parigi o trattato di Versailles del 1783?” È ancora molto presto per dirlo. Le differenze permangano e camminano sul binario dei distinguo e delle strategie sulle alleanze. Sia Gentile che Aiello, per esempio, hanno sostenuto che ancora c’è tempo per costruire un ampio schieramento alternativo a Oliverio, e sostengono che bisogna guardare soprattutto a quel PD di moderati in dissenso con l’attuale governo regionale, un PD, sempre secondo l’opinione dei due esponenti politici, che va recuperato alla battaglia per costruire lo schieramento alternativo all’attuale assetto di governo. Prudentissimo, invece, Mario Occhiuto, il quale ha evidenziato che momenti come l’inaugurazione di una sede politica rappresentano il luogo dove superare le piazze virtuali e confrontarsi sulle idee, tuttavia, il primo cittadino della città bruzia, si è guardato bene dal delineare prospettive e strategie di alleanze per il futuro. Insomma, gli ex contendenti si guardano, si annusano, cercano di superare diffidenze e cicatrizzare ferite determinate dalle guerre del passato, e cercano timidamente di guardare al futuro. Mimmo Tallini, tuttavia, si può considerare soddisfatto, infatti, è riuscito a trasformare la semplice inaugurazione di una sede nella posa di pezzo importante della definizione del puzzle che potrebbe portare il centrodestra calabrese alla riconquista della Regione. Ora la prossima tappa potrebbero essere le elezioni provinciali di Catanzaro e Vibo Valentia, nelle quali, il centrodestra, se verranno confermate le previsioni, dovrebbe fare l’amplein, eleggendo Sergio Abramo e Salvatore Solano, entrambi FI, alla guida dei rispettivi enti. E su questa scia verso l’unità spinge anche Roma che, attraverso l’autorevole presenza di Giorgio Mule’, portavoce unico dei Gruppi parlamentari di Forza Italia, ha usato parole che vanno tutte verso la costruzione di un percorso unitario per dare una risposta sopratutto alla Calabria. Una regione -ha aggiunto con durezza- che rischia di essere ancor più marginalizzata da un governo nazionale di ignoranti.”. A questo punto vale proprio il detto: “se son fiori, fioriranno”.


Pa.Mo.