«La Regione Calabria è in grave ritardo nell’attuazione delle risorse previste dal Pnrr in particolare per quanto riguarda l’ammodernamento tecnologico e l’edilizia sanitaria. Questi ritardi mettono a rischio il diritto alla salute dei calabresi e l'efficienza delle strutture sanitarie regionali». La denuncia arriva dal consigliere regionale del Pd Giovanni Muraca dopo l’esame degli ultimi dati forniti da “Comunità Competente” che li estrae direttamente dal monitoraggio periodico pubblicato sulla piattaforma del sistema Regis.

«La tabella di monitoraggio finanziario analizzata, aggiornata a gennaio 2025, conferma –spiega ancora Muraca – che per l’intera misura 6 del Pnrr sono stati effettuati pagamenti di poco più 18 milioni di euro su un piano dei costi programmato per circa 317 milioni. Più in dettaglio, per quel che è possibile ricavare dall’ultima relazione mensile di monitoraggio di gennaio, per le Case della Comunità i pagamenti effettuati - meno di 5 milioni di euro - non raggiungono il 5% dei costi programmati e per gli Ospedali di Comunità i pagamenti effettuati - meno di 2 milioni - sono di poco superiori al 3% della spesa programmata. A fronte di queste difficoltà di spesa registrata da parte del commissario ad acta per il Piano di rientro della sanità calabrese finalizzato al riequilibrio dei conti –precisa Muraca-, i Comuni calabresi sono riusciti ad avviare una percentuale significativamente maggiore di progetti, dimostrando che, con una gestione più efficace, il ritardo nell’attuazione del Pnrr può essere colmato. I dati, infatti, mostrano che i Comuni hanno avviato 65,6% delle opere previste, in netto contrasto con l'inerzia della Regione, che è ben al di sotto di questa percentuale di attuazione».

Non va meglio per l’ammodernamento tecnologico delle apparecchiature a servizio delle aziende sanitarie territoriali ed ospedaliere regionali.

«Dal 2019 – spiega Muraca -, la Calabria ha ricevuto ingenti risorse per il rinnovo delle apparecchiature ospedaliere, con un investimento totale di oltre 86 milioni di euro, come previsto dal programma di ammodernamento tecnologico (ai sensi dell’art. 6, comma 5 del decreto legge 30 aprile 2019 n. 35 e dalla Delibera Cipe n. 51 del 24 luglio 2019).

Le somme ad oggi programmate rispetto a quelle disponibili – sottolinea - equivalgono al 38,28% del totale, circa 33 ml a confronto degli 86 ml disponibili. Solo per i mammografi le procedure d’acquisto avviate sono sostanzialmente soddisfacenti. I ritardi gravi e non più giustificabili riguardano tutte le altre procedure di acquisto e più in particolare quelle riguardanti 9 tac su una previsione di 25, 3 Risonanze magnetiche su una previsione di 17; 6 Angiografi su una previsione di 11; 0 Gamma Camere su una previsione di 2; 1 Gamma camera/tac su una previsione di 4; 1 PET/TAC su una previsione di 3; 1 Acceleratore lineare su una previsione di 2».

«Il cronoprogramma del Programma operativo regionale 2022/25 di cui al dca n. 162 del 18/11/2022 – spiega ancora Muraca -prevedeva l'avvio di tutte le procedure mediante convenzione con la centrale di committenza da completare entro il mese di marzo 2023. La Regione deve dare risposte urgenti, garantendo una gestione efficace delle risorse finanziarie disponibili, evitando il rischio che queste vengano perse a causa di una pianificazione inadeguata e di un ritardo esecutivo nella realizzazione opere. Un lusso che la Calabria non può di certo permettersi considerando lo stato di emergenza in cui versa».