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'La Fincalabra riapre solo parzialmente i battenti su Vibo e la notizia non soddisfa affatto. Si dà atto del fatto che Michele Lico si è adoperato per ospitare la Fincalabra nella sede della Confcommercio provinciale (di cui è presidente). E per tale motivo merita il più sentito ringraziamento. Ma l’azione della compagine di governo regionale è apparsa deficitaria. La questione della chiusura dell’ufficio vibonese, sollevata qualche settimana addietro con apposita mia interrogazione e poi oggetto di costante monitoraggio, non si risolve con un epilogo del tutto positivo. Prima dell’incomprensibile chiusura della sede vibonese, le postazioni operative della Fincalabra erano otto. In seguito a un processo di tagli promosso dall’Esecutivo regionale, avrebbero dovuto essere ridotte a cinque. Le postazioni riaperte sono appena due. Un dato che depotenzia la società, mortifica il territorio vibonese e che non contribuisce affatto al suo rilancio, da tempo stretto nella morsa di una crisi del settore pubblico e privato senza precedenti. La provincia di Vibo non può permettersi ulteriori e costanti depauperamenti. La direzione imboccata, pertanto, non appare la migliore per assicurare presenza istituzionale e capacità operativa. Territorio, impresa, politica, infatti, sono gli strumenti imprescindibili per rendere ogni prospettiva di progresso equilibrata e coerente con la vocazione della sua comunità'.