Trent’anni nel segno di Silvio. E del suo portafoglio. Forza Italia spegne trenta candeline, quanti gli anni passati dal 26 gennaio 1994 con lo storico discorso della “calza” e l’incipit «l’Italia è il Paese che amo» che annunciava una nuova era nella politica italiana. A proposito, la famosa calza da donna che secondo la leggenda berlusconiana sarebbe stata calata sull’obiettivo della telecamera per rendere più soffuse e calde le immagini del discorso del Cavaliere, pare non ci sia mai stata.

La calza sulla telecamera? Una leggenda

«È stata una rivoluzione, ma la calza non c’era». Lo ha rivelato Roberto Gasparotti, 68 anni, oggi regista in pensione ma allora un semplice video operatore, a cui fu affidata la realizzazione di quel video iconico. «Niente calza – ha raccontato questa mattina a Omnibus, su La 7 -, era un espediente che talvolta si usava sui set cinematografici per ottenere uno buon skin-tone ma non in televisione, perché allora le videocamere erano afflitte dal problema “flickeraggio”», quello sfarfallio che, ad esempio, distorceva l’immagine se nell’inquadratura c’erano righe verticali, come quelle di una camicia.

Tutti a Roma

Oggi, dunque, è tempo di celebrazioni per Forza Italia, che si ritroverà al Salone delle Fontane, all'Eur, dove alle 16 andrà in scena la festa per il trentennale. Dopo l’Inno del partito e quello di Mameli, sarà proiettata la versione integrale proprio di quello storico video: 9 minuti durante i quali Berlusconi spiegò le ragioni della sua discesa in campo contro la “minaccia comunista”, promettendo il «miracolo italiano» e cambiando per sempre le regole del gioco. Allora Berlusconi era l'imprenditore che aveva lanciato la tv privata su scala nazionale e Milano 2, perciò - ricorda oggi il presidente del Senato, Ignazio La Russa - spiazzò la sinistra perché «con una mossa inaspettata riuscì a mettere insieme al nord la Lega di Bossi e al centro e al sud An di Fini e a vincere le elezioni».

A ricordare l'ex premier sarà anche il suo consigliere storico ed ex sottosegretario alla presidenza Gianni Letta. A chiudere sarà Tajani. Non mancherà il ricordo di due fidatissimi sostenitori di Berlusconi morti di recente: l’avvocato Nicolò Ghedini e Alessio Gorla, uno dei registi del trionfo elettorale del ‘94 e dirigente di Mediaset. In sala parleranno inoltre Stefania Craxi, oggi presidente della commissione Esteri del Senato e Rita dalla Chiesa, deputata e figlia del generale.

Occhiuto: «Grazie Silvio»

Folta anche la pattuglia calabrese, che raggiungerà Roma per partecipare alle celebrazioni e rivendicare il primato del partito in Calabria, dove esprime il governatore e conserva percentuali di voto a due cifre.

«Con Berlusconi abbiamo fatto la storia, adesso c’è un futuro tutto da scrivere», ha affermato con una nota il presidente della Calabria Roberto Occhiuto.
«Siamo nati grazie all’intuizione di un uomo straordinario, di un visionario – dice ancora Occhiuto - che in pochi mesi costruì il centrodestra di governo - coalizione ancora unita e in salute dopo così tanti anni - e riuscì a sconfiggere la gioiosa macchina da guerra della sinistra. Oggi ricordiamo il presidente Berlusconi, ma il modo migliore per onorarlo è quello di dimostrare che abbiamo imparato la lezione del nostro grande maestro: da suoi buoni allievi dovremo avere la capacità di sintonizzarci con i cittadini e saperne interpretare bisogni e priorità. Grazie per sempre al nostro fondatore e buon compleanno a Forza Italia».

Partito pieno di debiti ma i Berlusconi non lo faranno affondare

Una festa, quella dell’Eur, che potrà contare anche sulle rassicurazioni economiche della famiglia Berlusconi, che continuerà a finanziare il partito: «La famiglia intende continuare a sostenere il partito, anche in virtù dell'affetto per la creatura politica cui Silvio Berlusconi ha dedicato gli ultimi 30 anni». Una bella iniezione di fiducia, visto che le finanze di Forza Italia dipendevano quasi totalmente proprio dal Cavaliere e i suoi eredi vantano un credito di diverse decine di milioni che contribuiscono a formare un monte debiti complessivo che sfiora i 100 milioni di euro, anche a causa dei numerosi parlamentari morosi che da tempo non versano le quote di finanziamento previste.

«Questo supporto, ovviamente deve affiancarsi all'impegno di FI a proseguire nel percorso, peraltro già intrapreso, di rafforzamento della propria dotazione finanziaria», hanno fatto sapere però i figli del Cavaliere. Come dire, per ora continuiamo a sganciare ma è meglio che impariate a camminare da soli.