«È gravissima l’ipotesi formulata nell’ambito dell’inchiesta ‘Cuore matto’, coordinata dalla Procura di Catanzaro, secondo cui la clinica convenzionata Sant’Anna Hospital avrebbe dal 2013 al 2019 percepito 10 milioni di euro di rimborsi regionali per un’Unità di terapia intensiva coronarica inesistente».

Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Francesco Sapia, della commissione Sanità, che aggiunge: «Per fortuna c’è il procuratore Nicola Gratteri, con la sua squadra di magistrati e la Guardia di finanza. A tutti loro va il mio ringraziamento e il mio plauso.

L’episodio getta una nuova ombra sulla gestione delle strutture private e sull’affidabilità dei controlli pubblici. Il caso ci induce ancora a riflettere sulla debolezza del sistema sanitario calabrese. Sono convinto che gli inquirenti andranno a fondo, ma tocca alla politica ridefinire con scienza e coscienza il rapporto tra pubblico e privato in maniera rigorosa, nell’interesse esclusivo dei pazienti e senza ulteriori rinvii».

«Al più presto il commissario Saverio Cotticelli – conclude Sapia – convochi nel merito un tavolo istituzionale, con l’intera rappresentanza parlamentare calabrese, la presidente della Regione, Jole Santelli, i componenti della commissione Sanità del Consiglio regionale e il dg del dipartimento Tutela della salute, Francesco Bevere».