VIDEO | Agli Stati generali della montagna a Mormanno la segretaria dem dice di non arrivare lunghi all'appuntamento con le Regionali e scegliere al più presto un candidato partendo dai sindaci e dai territori. La soddisfazione di Nicola Irto
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Fate voi, ma fate presto. Questo il messaggio che nella parte finale del suo discorso la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, rivolge al gruppo dirigente calabrese. In particolare ai sindaci delle città capoluogo calabresi che erano tutti presenti stasera agli Stati generali della Montagna celebrati a Mormanno.
Del resto qualche minuto prima il segretario regionale dem, Nicola Irto, aveva rivendicato le vittorie del partito che ha fatto cappotto al centrodestra in tutti i comuni sopra i quindicimila abitanti. L’appello allora è quello a non arrivare lunghi nella sfida contro Roberto Occhiuto, ma scegliere subito un candidato, possibilmente senza l’intermediazione del partito nazionale e senza cadere nel solito rituale del casting last minute e dei veti incrociati. La Schlein d’altronde ribadisce a tutti che bisogna essere testardamente unitari, al proprio interno e verso le altre forze della coalizione. La segretaria ne fa un punto di merito del suo mandato e non a caso cita il suo ex avversario interno, oggi presidente del partito, Stefano Bonaccini, che recentemente ha posto l’accento proprio sulla compattezza del Pd.
I sindaci calabresi sembrano crederci. Quelli dei piccoli centri, come Paolo Pappaterra padrone di casa, e quelli delle grandi città Così alla fine della convention Nicola Fiorita, Giuseppe Falcomatà, Flavio Stasi, Enzo Romeo e Franz Caruso parlano fitto fitto, alla ricerca di un’intesa che è più che possibile. Prima tutti i dirigenti del partito si sono alternati sul palco: dalla presidente Giusy Iemma, al capogruppo regionale Mimmo Bevacqua, dal segretario della Federazione di Cosenza, Vittorio Pecoraro al responsabile aree interne Pasqualino Mancuso. E tanti altri che sarebbe troppo lungo elencare.
È l’atto finale di quella che è diventata una prova di forza del partito che in un venerdì pomeriggio è riuscito a riempire la sala convegni di un piccolo paese di montagna. Non è un caso perché il partito nella direzione nazionale di luglio ha messo la questione delle aree interne al centro del dibattito. Il senatore Irto ricorda che in Calabria si è stati all’avanguardia sul tema perché la regione è composta dal 70% da zone montuose con un massiccio che attraversa tutta la Calabria e arriva fino allo Stretto. Da qui la conferenza programmatica di Soveria Mannelli, la festa regionale dell’Unità a Taverna e oggi gli Stati Generali a Mormanno. Ma questa condizione non è solo calabrese, ma di tutta Italia composta per il 60% da aree interne.
L’incontro | Autonomia differenziata, Elly Schlein a Mormanno: «Se il centrodestra si ravvede lo verificheremo con chi sosterrà il referendum»
Certo, come ha ricordato nel suo appassionato intervento Francesca Dorato, è vero che anche il Nord conosce lo spopolamento, ma qui si soffre in maniera peculiare per l’assenza di servizi e prospettive. Un concetto ripreso anche dalla segretaria nazionale che ha parlato a lungo della bellezza del massiccio del Pollino ricco di storia, di tradizioni, ambiente. La segretaria dice di essere rimasta incantata dalla tradizione arbereshe, dalla bellezza di Civita, dalla modernità della chiesa di Santa Maria Goretti. Bisogna però che il destino delle persone non sia legato alla carta d’identità, al luogo in cui si è nati. In sala riecheggia il concetto dell’antropologo Vito Teti sulla “restanza” come diritto delle persone. La Schlein dice che il Pd vuole costruire un programma alternativo al centrodestra partendo da cinque punti: Sanità, Scuola, Lavoro e salari, Politiche industriali e ambiente, Diritti. Punti programmatici che il partito declinerà con un rovesciamento di prospettiva, cercando di capire se ogni soluzione proposta sia valida per le aree interne. «Non esistono - ha detto - aree marginali, bensì aree marginalizzate da politiche sbagliate. Per questo insistiamo molto sugli asili nido e diciamo no al dimensionamento scolastico, perchè i tagli al welfare ricadono sulle famiglie e la cura in particolare sulle donne. Per questo diciamo che la sanità del futuro è quella di prossimità, del territorio».
Inevitabile da qui parlare dei guasti prodotti dall’autonomia differenziata e l’incoerenza del centrodestra sul tema. Irto ha detto che Occhiuto ha avuto un pentimento tardivo, dopo che il fratello ha fatto le dichiarazioni di voto in Senato a favore del Ddl Calderoli. Lo ha fatto perché ha annusato il vento. La Schlein ribatte «ben venga un ripensamento, ma allora lo faccia fino in fondo e voti anche lui no al referendum abrogativo». Poi l’esortazione a costruire subito un’alternativa a questo centrodestra pieno di contraddizioni e a farlo partendo dai territori.