“È stata quanto mai opportuna e utile la lettera aperta del direttore del Conservatorio di Musica “F. Torrefranca”. Perché non si deve mai dimenticare l’eccellenza culturale e didattica rappresentata da questa istituzione che deve essere annoverata come uno dei fiori all’occhiello della nostra città”.


Così il candidato a Sindaco, Elio Costa, risponde al Direttore del Conservatorio, Francesco Pollice, che ha chiesto un impegno concreto al futuro sindaco elencando i tanti problemi che affliggono soprattutto a livello strutturale.
“Basta leggere nel nostro programma – spiega Costa – per capire quanta attenzione riserviamo al Conservatorio avendolo inserito in quel “Consorzio Universitario” costituito insieme al Politecnico delle Arti e delle Scienze, e ad alcuni dipartimenti dell’Università della Calabria e dalla Università Sapienza, collegati al POLISA”.


“Per questo Consorzio – prosegue il candidato a Sindaco – noi abbiamo immaginato il ruolo di ente promotore e di ente attuatore dei progetti dell’area culturale (ossia ideazione e stesura dei vari progetti da sottoporre al comitato consultivo e ai potenziali enti finanziatori, ed infine gestione di quelli accettati e attivati). Di conseguenza, il nucleo centrale formato con il Comune potrà operare su quattro poli attorno ai quali aggregare risorse economiche, culturali, tecnologiche, scientifiche, artistiche, strutturali e finanziarie, già esistenti o da attrarre ad hoc per la realizzazione dei programmi e dei percorsi che si intendono perseguire”.


“Impegnarsi a dare al Conservatorio una allocazione idonea ed inerente alla sua attività sarà quindi una nostra priorità volendo con esso raccordarci per una nuova progettualità culturale che possa positivamente incidere sul contesto sociale creando risorse ed occupazione, per puntare – conclude Elio Costa - ad un suo ulteriore sviluppo definendo anche progetti internazionali di collaborazione per il rilascio di Diplomi di Laurea o Accademici a firma congiunta, di valenza internazionale secondo i più moderni dettami del cosiddetto “Processo di Bologna”.