Arriva in Aula l’indiscrezione pubblicata da Lacnews24.it in ordine all’intenzione del governatore Mario Oliverio di indire le elezioni regionali nel mese di febbraio sfruttando tutti e 60 i giorni utilizzabili dopo la scadenza del mandato.

È stato il consigliere di Forza Italia Gianluca Gallo a chiedere direttamente al presidente della giunta: «Abbiamo letto un’indiscrezione a mezzo stampa sulla data delle elezioni regionali, per verificare la quale ho cercato il direttore generale della Regione, invano, per diversi giorni. Ora presidente – ha detto Gallo - sarebbe ipocrita chiedere di votare a settembre, ma occorre rispettare la scadenza naturale del 23 novembre e la prima domenica utile è quella del 24 novembre. Non possiamo fare campagna elettorale nel mese di gennaio o durante le vacanze natalizie: la preghiamo di indire i comizi a novembre».

Segue la risposta del governatore Oliverio che si produce nel peggio che il politichese imbarazzato abbia mai prodotto. «Prevedo un’estate in cui si discuterà della data dalle elezioni a causa di una deriva che ci spinge a discutere su cose inutili. Vorrei evitare che la data delle elezioni diventasse il pomo della discordia. Le elezioni saranno indette nel rispetto della legge e non c’è nessun bisogno di parere dell’Avvocatura. Si tratta di frutto di fantasie, non so chi l’ha chiesto questo parere, di certo non io. Lo avrà chiesto il presidente del Consiglio? Non credo. Quindi non c’è nessun parere e consiglio di evitare di innescare polemiche sulla data delle elezioni. Poi certo – la parziale ammissione – ci possono essere considerazioni di buon senso. Ad esempio il 23 novembre insieme alla Calabria ha votato un’altra Regione, con la quale ci si dovrà confrontare. Se poi dovessero esserci violazioni della legge, allora tanto di cappello, ma non c’è nessun intento in questo senso».

Eppure per evitare le fantasie e le polemiche estive sarebbe bastato dirlo quando saranno convocate le elezioni. Ma il presidente, evidentemente, non vuole dirlo adesso e neanche per tutta l’estate. Nel frattempo pare scattata la caccia a colui che ha chiesto il parere all’Avvocatura regionale.