Il vice presidente di Forza Italia rilascia dichiarazioni che sembrano una pietra tombale sulle aspirazioni del sindaco di Cosenza, affermando che l'accordo a livello nazionale prevede che al Carroccio vadano i candidati a presidente dell'Emilia Romagna e della nostra regione. Le sue affermazioni fanno il paio con quelle rilasciate da Matteo Salvini
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Tirato per la giacchetta da più parti il vice presidente di Forza Italia Antonio Tajani fa chiarezza sulle intenzioni del partito in vista delle prossime regionali. E le novità fornite a mezzo con un'intervista rilasciata a Il Giornale non faranno certo piacere a Jole Santelli e Mario Occhiuto da lunghissimi mesi impegnati per imporre la candidatura del sindaco di Cosenza come governatore per il centrodestra alla prossime regionali.
Una manovra politica che negli ultimi due giorni ha registrato due battute d'arresto quasi letali. La prima: dopo la diffusione di una foto relativa a una cena alla quale hanno partecipato Matteo Salvini e Mario Occhiuto, la versione dei colonnelli calabresi è stata: concluso il patto con la Lega. Il commissario regionale del Carroccio Cristian Invernizzi, però, ha gelato subito tutti: «Nessun accordo sul nome di Occhiuto, le scelte verranno fatte al tavolo nazionale».
La seconda battuta d'arresto è ancora più grave. Mentre il coordinamento calabrese di Fi si aspettava nei prossimi giorni un'investitura ufficiale del sindaco del capoluogo bruzio da parte di Silvio Berlusconi e Antonio Tajani alla convention azzurra di Viterbo che si concluderà domenica con l'intervento del Cavaliere, da Roma è arrivata la peggiore delle docce fredde.
Tajani, interrogato sulle regionali, è stato lapidario: «Abbiamo sempre mantenuto i patti e in Umbria sosterremo la candidata leghista» e allargando poi il quadro agli altri appuntamenti elettorali ha specificato: «Per le altre candidature serve un tavolo, noi siamo interessati alla Campania e alla Toscana. In Emilia Romagna e in Calabria il candidato sarà leghista, però anche sui nomi bisognerà chiudere gli accordi».
Sembra una pietra tombale sulle aspirazioni di Occhiuto, anche perché le dichiarazioni di Tajani fanno il paio con quelle rilasciate dal referente di Matteo Salvini nella nostra Regione.
Non è poi mancato, sempre nella stessa intervista rilasciata da Tajani a Il Giornale, un riferimento alla cena organizzata da Mara Carfagna definita degli antisalviniani. Di tutti coloro, cioè, che dentro Fi guardano con più attenzione verso Matteo Renzi che verso l'altro Matteo. «Nessun accordo è possibile con Renzi» ha detto Tajani che tra le righe ha bocciato l'iniziativa della vicepresidente della Camera, alla quale hanno preso parte tutti i big calabresi.
Il quadro complessivo, insomma, si fa molto difficile per i dirigenti calabresi di Fi che rischiano adesso di restare con il cerino in mano, pagando la scelta assai discutibile di provare a imporre un candidato con un anticipo mai visto rispetto a un appuntamento elettorale e in un quadro politico assai confuso e in continua evoluzione.