Proprio mentre Matteo Renzi minaccia la crisi di governo a livello nazionale, il senatore Ernesto Magorno continua a incalzare il centrosinistra che pigramente si avvicina alle prossime regionali.

E dopo l’invito a fare in fretta degli scorsi giorni rivolto soprattutto al Pd, adesso l’esponente di Italia Viva sembra chiede alla coalizione di non perdere tempo in stanche liturgie. Il riferimento di Ernesto Magorno è al tavolo che il commissario regionale del Pd vuole convocare nei prossimi giorni.

«Non siamo interessati a tavoli che non propongono progetti di vero rinnovamento per la nostra Regione, che servono soltanto a sostituire classi dirigenti con altre classi dirigenti. Alla Calabria in questo momento – ha detto Magorno – non servono né populismi, né demagogia, ma un autentico progetto riformista di governo».

Per il sindaco di Diamante, considerata anche l’esiguità del tempo a disposizione, è inutile convocare una interpartitica super allargata, ma porre ancor prima della riunione alcune condizioni preliminari di discussione.

«Su alcuni punti non ci possono essere diversità di vedute. Il nuovo governo riformista della Calabria deve mettere al centro del suo programma la legalità. Non può bastare il lavoro di Gratteri per quanto straordinario sia. In secondo luogo è indispensabile che durante la prossima legislatura i sindaci abbiano un ruolo centrale nell’azione di governo perché rappresentano l’unico vero collegamento con le comunità. Sulla sanità – prosegue Magorno – in prosecuzione al decreto Calabria serve che il governo nazionale assuma su di sì il debito regionale e si arrivi in tempi rapidi alla fine del commissariamento e alla riapertura dei 18 ospedali chiusi. Infine serve un cambio di passo e una riforma della burocrazia che ha governato la Calabria negli ultimi 25 anni. La coalizione di governo – dice Magorno – si deve costruire su cose si possono già fare».

Senza queste condizioni la convocazione al tavolo sarebbe irricevibile per Italia Viva che sul nome del futuro candidato governatore si esprime così: «La Regione non ha bisogno di un governatore, ma di un sindaco della Calabria. Ciò non significa che debba essere un sindaco, né un civico ma che debba rappresentare i partiti e non i territori. La politica deve tornare ad assumersi la rappresentanza delle Comunità».

Insomma il percorso del centrosinistra verso l’individuazione del candidato governatore e la costruzione della coalizione nasce già in salita.