Andrea Gentile, 42 anni, avvocato penalista e docente universitario, deputato uscente di Forza Italia è candidato del centrodestra al collegio uninominale di Cosenza. Una zona ampia che ricomprende non solo l'area urbana cosentina, ma si estende fino al Savuto, media Valle del Crati, Valle dell'Esaro.

Gentile, partiamo da un bilancio di questi suoi dieci mesi a Montecitorio...
«Sono stati certamente intensi perché il Paese viveva una fase emergenziale dovuta al Covid a cui poi si è aggiunto il conflitto russo-ucraino. Diciamo che sono stati molto formativi perché in questi pochi mesi ho partecipato all'elezione del Presidente della Repubblica, alla legge di bilancio, al milleproroghe, mi sono occupato nella mia commissione Affari istituzionali di tutela ambientale e tanto altro. A livello locale mi sono occupato dei problemi legati alle infrastrutture del collegio e alla mobilità con diversi atti di sindacato ispettivo presentati al Governo sulla Ss 18, la Ss 283 delle Terme Luigiane, la Scalea-Mormanno. Questioni che il Governo deve affrontare e risolvere con urgenza perchè siamo di fronte ad infrastrutture assolutamente inadeguate. Ho affrontato poi le questioni relative alla tutela della salute di quel territorio con una serie di atti parlamentari sul punto nascita di Cetraro e l'ospedale di Praia a Mare».

A proposito di atti parlamentari, ci dica i suoi in pillole
«Ho presentato in dieci mesi otto interrogazioni, tre ordini del giorno fra cui uno molto importante relativo allo sblocco dei crediti sul superbonus, quattro proposte di legge come cofirmatario»

Oggi però è candidato in un nuovo collegio. Che ne pensa di questa rimappatura?
«Mi lasci dire preliminarmente che sono molto orgoglioso di rappresentare la coalizione, e in particolare il mio partito, nella mia città di origine, Cosenza, e quindi ringrazio per la fiducia il presidente Berlusconi, il coordinatore nazionale Tajani, quello regionale Mangialavori e il presidente Occhiuto. Lo considero una importante attestazione che premia ritengo un comportamento di lealtà al partito e anche il frutto della mia attività parlamentare. L'allargamento dei collegi e la riduzione del numero dei parlamenti ci spinge tutti ,non solo ad un maggior impegno, ma anche a stringere un legame sempre più stretto fra gli elettori e noi che ci candidiamo. Ritengo che ci sarà un surplus di democrazia in questo senso e anche una maggiore incisività dell'azione legislativa».

In che senso?
«Le faccio un esempio: fra le proposte che ho in cantiere ne ho una relativa alla rivitalizzazione dei centri storici. Il punto è che i nuovi collegi spingono a ragionare non in termini di porzioni di territorio, ma di macroaree. Quindi per spingere le aziende ad investire, consentire ai più giovani di tornare ad abitare in scrigni che racchiudono la nostra storia, le nostre tradizioni, le nostre identità serve uno sguardo d'insieme più complessivo».

E i vecchi dossier che ha avviato?
«Di certo non li metto in un cassetto, li riprenderò e porterò quelli avviati a conclusione».

Immagino che lei, come tutti gli altri che si candidano, avrà riflettuto sul tema dei temi, ovvero il rincaro del costo dell'energia che rischia di mettere in crisi aziende, comuni e famiglie
«Si tratta di un tema ovviamente centrale non solo per l'Italia ma per tutta l'Europa. E' vero che la Russia può approdare ad altri mercati ma l'Europa deve fare fronte comune, un po' come fatto per il Covid, e non cedere ai ricatti di Mosca. La Ue si sta muovendo con il price cup, il tetto al prezzo del gas, ma il Governo italiano deve emanare subito un decreto per dare sostegno alle famiglie italiane e alle imprese. Forza Italia propone un fondo garantito dallo Stato che consente di congelare gli aumenti per tutelare i cittadini».

E in Calabria specificatamente cosa si può fare?
«Non tutti lo sanno ma la Calabria possiede un quinto del gas italiano nei giacimenti di Crotone. Il problema è che l'Eni non assegna nessuna royalties ai cittadini o vantaggio economico. Su questo credo che il presidente Occhiuto aprirà una vertenza per garantire un ritorno ai cittadini così come avviene in Basilicata con l'estrazione del petrolio».

E il rigassificatore a Gioia Tauro è una strada ancora percorribile o il Governo si è ormai orientato su Piombino?
«Sembrerebbe la prima ipotesi, anche se bisogna fare i conti con le resistenza della popolazione. Stiamo parlando di scelte strategiche per il Paese che dovranno essere affrontate dal nuovo Governo. Su Gioia sarebbe tutto pronto o quasi. E' una discussione ben lontana dall'essere chiusa ancora».

Quali altre idee ha in mente per favorire lo sviluppo della Calabria?
«Io ritengo che bisogna espandere le zone Zes».

Finora non è che ci siano stati questi grandi risultati...
«Vero ma perchè si è cercato di applicare il protocollo in zone che o non erano vocate o non erano pronte. Per questo nella mia proposta prevedo un ampliamento delle Zes nei pressi delle grandi infrastrutture come le zone industriali di Bisignano, Montalto Uffugo, San Marco Argentano, Piano Lago. Accanto a questo serve una cabina di regia da parte della Regione che accompagni queste azioni anche grazie al supporto di Fincalabra. Serve chi guidi e aiuti le aziende nella fase dell'insediamento e anche in quella successiva. Poi va avviato un confronto serrato con i sindaci per favorire questi processi. Non basta limitarsi a mettere a bando risorse serve una strutturazione più organica dei benefici fiscali e di semplificazione burocratica».

Lei dice che il Governo deve aiutare le famiglie con le bollette, deve offrire aiuti all'Ucraina, deve arginare l'inflazione. Riuscirà a trovare i soldi anche per la Calabria? Penso, ad esempio, alla Ss 106 o all'alta velocità...
«I soldi deve trovarli e ci sono, fra il Pnrr, il fondo complementare, i fondi europei. Su questo ci dobbiamo misurare anche come classe dirigente calabrese. In proposito vorrei sottolineare come Forza Italia sia l'unico partito che non ha paracadutato candidati, ma ha investito su personale politico del territorio. Credo che anche l'ottima azione amministrativa di Roberto Occhiuto alla Regione dia forza e credibilità alle nostre proposte. Su questo stia sicuro che incalzeremo il Governo. Lo dico anche perché Forza Italia è centrale nella coalizione visto che rappresenta la sua area moderata e liberale e visto che in Calabria avremo un ottimo risultato che peserà, ritengo, anche sulle scelte della futura squadra di Governo».