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Nessuna questione politica ha fatto breccia ufficialmente dentro le mura del rinnovato Museo Archeologico di Reggio Calabria, per inaugurare il quale il premier Renzi è arrivato in riva allo Stretto con mezzo governo. Compresa la sottosegretaria ai Beni Culturali Dorina Bianchi di Ncd, della quale il Pd aveva chiesto le dimissioni appena qualche giorno prima. La Bianchi avrebbe dovuto dimettersi insieme a Tonino Gentile (altro sottosegretario del governo nazionale) per la scelta di appoggiare Paolini a Cosenza e il candidato del centrodestra a Crotone. Dalla disinvoltura con cui la Bianchi ha affrontato la passerella museale non pare però che una possibilità del genere sia stata mai presa in considerazione.
Nei corridoi del Museo, fuori in piazza, negli uffici di palazzo Campanella, però, i big dei democrat hanno continuato ad incontrarsi e a preparare la tela che dovrebbe risolvere la questione Cosenza, dopo il ritiro di Lucio Presta. Carlo Guccione è il prescelto e, a quanto pare, anche ieri avrebbe avuto modo di avere uno scambio a quattro occhi con il premier che già aveva dato il benestare all’operazione che non dispiace per nulla neanche a Ernesto Magorno e Luigi Guglielmelli. I due segretari, anzi, si stanno sbracciando per mettere il cappello alla decisione per provare ad uscire dignitosamente dalla palude in cui il partito si era cacciato.
Il problema, l’ultimo da superare, è che Guccione vuole garanzie precise e cioè l’appoggio di Ncd e un passo indietro di Paolini. Il primo punto è imprescindibile, mentre il secondo potrebbe essere trattabile. Ieri al Museo di Reggio i rappresentanti di Ncd presenti (tra questi il senatore Bilardi), ci sono stati molti segnali di apertura, ma nessuna conferma ufficiale.
E poiché il tempo sta pericolosamente stringendo, sarebbe stato Marco Minniti in persona, tra uno foto e un’altra ad ammonire gli alfaniani: poche ore ancora per sapere se c’è l’intenzione di convergere sul nome di Guccione. In questo caso il dado sarebbe tratto e ci sarebbe solo da lavorare sulle liste e, eventualmente, su Paolini. Ma la candidatura Guccione sarebbe scontata. Senza i Gentile, invece, la partita si complicherebbe maledettamente e il Pd rischierebbe davvero di non avere un piano b in grado di impensierire Occhiuto.
Riccardo Tripepi