Non riconquistano uno scranno a Palazzo de Nobili alcuni attuali assessori della giunta Abramo che si sono candidati nella compagine a sostegno di Valerio Donato. Niente da fare nenche per Nunzio Belcaro, capogruppo della lista di Fiorita Cambiavento
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Chi entra, chi esce. Nello scacchiere politico cristallizzato all'esito del voto del 12 giugno a Catanzaro sono molti i volti noti rimasti senza scranno a Palazzo de Nobili. A mietere più vittime è la lista Catanzaro Azzurra.
La formazione sponzorizzata da Forza Italia, ma priva di simboli di partito, lascia fuori dall'aula rossa l'attuale assessore all'Istruzione della giunta Abramo, Concetta Carrozza, l'attuale assessore al Personale, Agazio Praticò, e l'ex assessore al Personale e attuale capogruppo di Catanzaro da Vivere, Danilo Russo.
Non riesce a riconquistare un posto in Consiglio comunale poi Roberta Gallo, vicepresidente della civica assise. Eletta nel 2017 sotto i vessilli di Forza Italia, transitata poi al gruppo misto e candidata oggi con Progetto Catanzaro. Non ce la fa nemmeno l'attuale consigliere comunale Antonio Angotti e Gianluca Tassone, figlio di Mario Tassone. Sempre tra le liste costituite a sostegno del candidato a sindaco Valerio Donato, cede il passo Maurizio Mottola d'Amato, attuale consigliere comunale in quota Socialisti e Democratici e Cristina Rotundo, seconda eletta nella lista Fare per Catanzaro.
Resta fuori dall'aula rossa anche l'attuale assessore alle Attività Economiche, Domenico Cavallaro, inserito nella lista Officine del Sud, a sostegno del candidato a sindaco Antonello Talerico e ispirata dall'ex consigliere comunale Claudio Parente.
Nelle liste a sostegno della candidatura di Nicola Fiorita resta escluso il capogruppo di Cambiavento, Nunzio Belcaro mentre nella formazione del Partito Democratico resta fuori Salvatore Passafaro, figlio d'arte: il padre Francesco Passafaro è stato presidente del Consiglio nella stagione Olivo.