Il giorno dopo le elezioni il leader di Azione fa il punto sul risultato e guarda al futuro del Terzo Polo: «Sempre in contatto con Renzi, ora avanti con il partito unico»
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Obiettivo non raggiunto per Carlo Calenda e il terzo Polo: la soglia psicologica del 10% non è stata conquistata e il leader di Azione - Italia Viva non nasconde la sua delusione all’indomani della notte elettorale nel suo quartier generale all’albergo Mediterraneo di Roma.
Nei giorni precedenti alle elezioni, Calenda era stato chiaro nel definire dove voleva arrivare il neonato movimento: superare Forza Italia e sfondare la soglia del 10%. Nessuno dei due traguardi è stato tagliato e la lista Azione - Italia Viva conferma il 7,4% che gli attribuivano gli ultimi sondaggi.
«Il nostro era un obiettivo ambizioso - ha affermato Calenda in conferenza stampa - quello di frenare la destra e andare avanti con il governo Draghi, ma per farlo avevamo bisogno di un risultato sopra le due cifre. Sentiamo il dovere di ringraziare le ministre del Governo Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini ed Elena Bonetti e il presidente uscente per il lavoro che ha fatto al servizio del Paese, così come ringraziamo i 2milioni e 150 mila italiani che ci hanno votato».
L’ex ministro dello Sviluppo economico ha seguito lo spoglio domenica notte da casa disertando il comitato riunito nell’hotel di via Cavour: Matteo Renzi invece dopo aver votato domenica mattina nella sua Firenze è partito per il Giappone per il funerale di Stato dell’ex premier Shinzo Abe.
«Siamo sempre in contatto (con Renzi), anche dopo lo spoglio - ha puntualizzato Calenda - adesso partirà il processo per creare un partito unico che non sarà la somma di Azione e Italia viva ma qualcosa di più grande e aperto».
Sulla stessa linea Mara Carfagna per cui l’8% è solo un punto di partenza: «Noi abbiamo un obiettivo preciso, di costruire una casa dei liberali, popolari, moderati e riformisti -ha ribadito l’ex Ministra del Sud- ma la differenza di voti tra noi e Fi forse è di circa 100mila voti, noi siamo sul 7,76% e FI è sopra l'8%, con una differenza e cioè che passare dai 200mila e pasa voti che Calenda ha preso a Roma agli oltre 2 milioni di voti nell'arco di un mese di campagna elettorale, credo sia un risultato per niente banale e senza precedenti»
Nel corso della conferenza stampa non può mancare il riferimento ai vincitori: «Gli italiani hanno scelto di dare una solida maggioranza alla destra sovranista. Consideriamo questa prospettiva pericolosa e incerta. Vedremo se la Meloni sarà capace di governare; noi faremo un'opposizione dura ma costruttiva».