VIDEO | La posizione di chiusura espressa dal delegato Alessandro Melicchio non rispecchia quella dei sostenitori dell'esecutivo guidato da Draghi. Tra questi Nesci, Dieni, Misiti e Parentela
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Tensioni profonde animano i Cinque Stelle in Calabria. Come se non bastasse la spaccatura registrata sul sostegno al governo guidato da Mario Draghi, adesso si aggiungono le divisioni sulle decisioni da prendere in vista delle prossime elezioni regionali. L’incontro tra gli ex premier Giuseppe Conte ed Enrico Letta e le trattative che ne sono seguite tratteggiano uno scenario che vorrebbe il Movimento alleato con il Pd non soltanto a livello nazionale, ma anche in vista degli appuntamenti sui territori.
Eppure stando alle dichiarazioni del delegato alle trattative sul territorio regionale, il deputato Alessandro Melicchio che per ora conserva l’incarico insieme al consigliere comunale Giuseppe Giorno dopo la sospensione di Riccardo Tucci, la situazione non sarebbe cambiata di molto in Calabria con la valutazione negativa della candidatura di Nicola Irto considerata in continuità con le precedenti gestione e non adatta a rinnovare la politica regionale, soprattutto in considerazione dell’incarico di presidente del Consiglio ricoperto durante la legislatura targata centrosinistra e guidata da Mario Oliverio.
Eppure la posizione di Melicchio non pare rispecchiare quella dell’intero movimento. Sicuramente convinti della necessità di arrivare ad un’alleanza con il Pd sono la sottosegretaria al Sud Dalila Nesci, la deputata reggina Federica Dieni, ma anche Massimo Misiti e Paolo Parentela.
La posizione dei governisti è quella di aprire alla concertazione con il Pd anche se la discussione sui nomi sarebbe tutta da fare senza mettere veti ma senza neanche subire decisioni prese da altri. E quindi anche la Calabria dovrebbe rientrare in una discussione generale tra Pd e Cinque Stelle da fare a livello nazionale e comprendendo anche le elezioni amministrative delle grandi città interessate al voto e tra queste soprattutto Roma, Napoli, Torino, Milano e Bologna.
La sensazione, dunque, è che una nuova spaccatura nel Movimento calabrese possa essere dietro l’angolo con parte della base e degli eletti che potrebbe ritrovarsi ancora nel no alla candidatura di Irto e decidere di sostenere il polo civico di Luigi de Magistris, mentre l’ala governista sarebbe pronta ad aprire una nuova trattativa con il Pd.