INTERVISTA | Il leader della Lega traccia l'orizzonte del centrodestra a poche ore dal suo ritorno in Calabria. «Jole Santelli è una donna libera. Nessuna regione si è mai pentita di averci dato fiducia». Il M5s? «Ormai conta poco». I transfughi? «Diamo spazio solo a persone perbene»
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«Jole Santelli è una donna libera. E se vinciamo in Calabria ed Emilia le dimissioni del governo dovrebbero essere inevitabili». A poche ore dal suo ritorno in Calabria, il leader della Lega Matteo Salvini – in questa intervista esclusiva di Lacnews24.it – traccia l'orizzonte del centrodestra regionale e recapita un avviso di sfratto all'esecutivo giallorosso.
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Senatore, domani sarà in Calabria per la seconda volta in poche settimane. Come procede la campagna elettorale della Lega?
«Direi alla grande, poche volte in vita mia ho incontrato tanto affetto, entusiasmo e desiderio di riscatto come nelle piazze calabresi. C'è ovunque voglia di mandare a casa un sistema politico targato Pd che da troppi anni si è ripiegato su se stesso, incapace di dare risposte ai cittadini in materia di sanità, infrastrutture, innovazione...».
Che risultato finale vi aspettate?
«Il risultato lo decideranno gli elettori calabresi, io posso solo far notare come nessuna Regione in Italia si è mai pentita di aver dato fiducia alla Lega che dove governa è sempre stata capace di migliorare concretamente la qualità della vita dei cittadini».
Jole Santelli sta portando avanti una campagna basata sul “noi” e non più sull'uomo solo al comando. La parlamentare di Fi è la scelta migliore che il centrodestra potesse fare?
«Una donna libera, coraggiosa e preparata. Ha tutte le carte in regola per far rinascere la sua terra».
Le incertezze legate alla candidatura alla presidenza non hanno aperto crepe nel rapporto tra gli alleati del centrodestra?
«Macché crepe e altre chiacchiere da vecchia politica, qui c'è da lavorare sodo per riconsegnare ai calabresi e a tutti gli italiani una Regione dalle potenzialità immense!».
Se il centrodestra vincerà, la Lega punterà alla vicepresidenza e ad altri assessorati di peso?
«La Lega punterà a far partire al più presto nuovi cantieri per strade, ferrovie, scuole e ospedali. Tutto il resto ci interessa solo nell'ottica di raggiungere questi obiettivi».
Il Pd continua a ripetere che l'obiettivo principale, anche in Calabria, è fermare l'avanzata sovranista di un centrodestra guidato dalla Lega.
«La sinistra ha perso la sua visione del mondo, non ha più battaglie, non ha valori, non riesce più a creare entusiasmo per un futuro migliore. Per questo non sa fare altro che demonizzare noi che invece vogliamo ricostruire un'Italia fondata sul rispetto delle regole, sull'orgoglio di appartenere a una terra, a una storia, a una tradizione religiosa che ha la forza di illuminare non solo il presente, ma anche il futuro di prosperità che vogliamo consegnare ai nostri figli e ai figli dei nostri figli».
Pippo Callipo ha criticato duramente Santelli per i candidati inseriti nelle liste del centrodestra, tra cui diversi provenienti dalle fila del centrosinistra. Che risponde?
«A me più del passato interessa il futuro. Se una persona vuole condividere la nostra sfida per l'Italia ed è una persona seria e perbene io sono felice di darle spazio, senza troppo guardare a che strada ha fatto per arrivare fino da noi. Le vie del Signore sono infinite, d'altronde...».
Il M5s e il Pd, alla fine, non sono riusciti a trovare un accordo per correre insieme. È un vantaggio, per voi?
«Mi pare che la decisione di formare il governo con il Pd abbia di fatto certificato il suicidio politico del Movimento 5 Stelle che oggi conta davvero molto poco in Calabria come in Emilia-Romagna. Davvero molto poco...».
Il risultato elettorale in Calabria ed Emilia-Romagna avrà ripercussioni sul governo nazionale?
«In un Paese normale le dimissioni del governo sarebbero inevitabili se la Lega dovesse, dopo l'Umbria, affermarsi anche in Emilia-Romagna e Calabria. Purtroppo in Italia di normale è rimasto ben poco, ma confido che davanti all'evidenza della volontà popolare ci potrebbe essere un sussulto di decenza perfino in chi fino a oggi si è tenuto ancorato alle sue preziose poltrone romane».
I sondaggi danno la Lega in costante crescita anche in questa regione. Eppure non sono pochi i calabresi che la accusano di aver camuffato lo spirito antimeridionale della Lega per fini elettorali.
«Ognuno è libero di pensare quello che preferisce, io so di aver dimostrato con i fatti e non con le parole che per me l'Italia ha senso solo se resta unita da Nord a Sud, con le sue differenze, con le sue sacrosante autonomie, ma con lo stesso orgoglio di essere parte di un Paese eccezionale che ha solo bisogno di un po' di regole e un po' di buonsenso per tornare grande nel mondo».
Quale ruolo gioca la Calabria nella sua idea di Italia?
«Un ruolo importantissimo perché sono convinto che quanto finora espresso dalla vostra Regione sia solo una minima parte di quello che potrebbe dare al Paese se solo i calabresi fossero governati da una classe dirigente degna della loro passione, del loro dinamismo e del futuro che merita questa straordinaria terra».
In primavera si voterà anche a Reggio, la città più grande della Calabria. Che ruolo avrà la Lega? Proporrete un candidato sindaco?
«Noi ci siamo, con le nostre idee, con la nostra coerenza, con i tanti reggini che ci onorano della loro fiducia. Siamo già al lavoro per creare una squadra che sia all'altezza della sfida».
bellantoni@lactv.it