Il presidente di Italia viva e il senatore e candidato a governatore si appellano alle forze riformiste e invitano al confronto per «indicare ai calabresi una proposta politica coraggiosa e competitiva»
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«Il ritiro della candidatura di Maria Antonietta Ventura dalla corsa alla presidenza della Regione Calabria apre scenari nuovi e urgenti che meritano un'immediata reazione da parte delle forze riformiste e di cambiamento che vi sono nel centrosinistra regionale». Così in una nota il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, e il senatore e candidato alla presidenza della Regione, Ernesto Magorno, che aggiungono: «È una scelta che rispettiamo e comprendiamo. Ora è il momento della responsabilità, del confronto e della ricerca di una soluzione che possa essere credibile agli occhi dei calabresi».
«Da tempo - aggiungono - chiediamo al Pd un'attenzione alle vicende calabresi, ci stiamo spendendo sui territori a stretto contatto con le comunità e abbiamo percepito da subito la condizione di sbandamento del centrosinistra. Ora qualcosa è cambiato. Ecco perché Italia Viva invita tutte le forze riformiste e democratiche che hanno a cuore le sorti della nostra regione a un ragionamento condiviso che punti a dare speranza alla Calabria, a mettere a disposizione le energie che essa esprime, a partire dalla rete dei sindaci e degli amministratoti locali, autentici talenti di una terra che crede in se stessa, che riesce a fornire servizi e a tenere stretto il legame con le comunità. Crediamo sia arrivato il momento di una discussione franca e autentica tra tutte le forze che si ritrovano nel campo riformista e social democratico, per indicare ai calabresi una proposta politica coraggiosa e competitiva. Soprattutto vincente. Da tempo invochiamo un cambio di passo, la necessità che sulla Calabria non si giochino partite per curiosi equilibri nazionali, ma si lavori per un nuovo orizzonte per le elezioni regionali e soprattutto ora - concludono - chiamiamo all'appello la Calabria migliore a ragionare insieme e a trovare una strada di emancipazione e innovazione per la nostra terra».