Sprechi, inefficienze, mobilità passiva, debiti e deficit - questi ultimi non soltanto di natura economica - per la Sanità calabrese al centro di un dibattito indetto a Lamezia Terme dall'Anaad Assomed (associazione dei Medici Dirigenti) che ha registrato la partecipazione dei tre candidati alla presidenza della Regione Amalia Bruni, Roberto Occhiuto e Mario Oliverio. Assente il solo Luigi de Magistris per un concomitante impegno elettorale.

Gli altri competitor alla carica di governatore si sono soffermati sulla priorità della priorità, la Sanità appunto, per ognuno di loro, i quali si sono però divisi sul modo più giusto per la formazione di uno strutturato ed efficiente sistema di cura dei pazienti e più in generale di assistenza medica, anche d'urgenza, a chiunque ne necessiti.

Occhiuto: «Dispiace di alcune dichiarazioni strumentali di Bruni e Oliverio»

Sul punto ha detto in apertura Occhiuto: «Va fatta una Medicina territoriale con ricontrattualizzazione dei medici. Ma permettetemi di dire che mi dispiace di alcune dichiarazioni strumentali di Bruni e Oliverio (di seguito i loro attacchi, ndr). Ad Amalia dico che non è un candidato venuta da Marte di un partito nuovo di zecca. Mentre a Mario faccio presente che non mi accompagnavo a Scopelliti, io sono in Parlamento con un ruolo importante e ho sempre avuto funzioni di legislatore. Mai da uomo di governo. Ma credo di aver operato bene, come del resto tu che non a caso ti sei riproposto per tornare al vertice della Regione. Ora basta però, evito di fare polemica e auspico vi comportiate allo stesso modo».

Botta e risposta tra Oliverio e Bruni

Fra le altre cose, va registrato l'affondo della Bruni a Oliverio e alle giunte regionali precedenti: «Quanto fatto in passato ci ha relegato a una condizione pessima e chi c'era dovrà assumersene il carico». Ma non si è fatta attendere la piccata e per certi versi ironica risposta del diretto interessato, che ha puntualizzato: «Mi fa piacere il quasi corale pronunciamento sulla sciagurata gestione commissariale. Prendete, ad esempio, la peculiare situazione di Reggio. Ne sono contento. Bisognerebbe quindi ricordarsi più spesso dell'esperienza di Giuseppe Scopelliti, accompagnato da Occhiuto tanto per dirne una, e forse fare attenzione, in particolare qualcuno (chiara la stoccata alla Bruni, ndr), che io sono nato con le Primarie e non in qualche stanza di partito». Manifesto il riferimento oliveriano alla collega, che ha chiosato: «Sono alla testa di una coalizione mio ampia e non mi assumo responsabilità dello sfascio. La verità - ha proseguito, facendo forse uscire temporaneamente su Oliverio dai radar - io sono rimasta qui. E sono la dimostrazione che non tutti partono. Bisogna però evitare che un portaborse faccia carriera e diventi poi dirigente».