Continua il botta e risposta sulla candidatura di Gioacchino Di Maio a cui il candidato di Fi e Lega ha chiesto un passo indietro
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«Provino pure Pd e loro esponenti, inclusi quelli che arrivano a Catanzaro in campagna elettorale e poi svaniscono, a gettare discredito sul Progetto Rinascita, per la presenza di un candidato (dei 315 delle dieci liste a sostegno) a cui, in ragione della sua adesione a Forza Nuova - che costituisce per noi la negazione dei valori fondanti la democrazia italiana e che, come tutte le formazioni che si richiamano al fascismo o nutrono disegni eversivi, andrebbero sciolte dal Parlamento - abbiamo chiesto di fare un passo indietro. Ci provino, ma non ci riusciranno!». Continua il botta e risposta a distanza tra i sostenitori di Nicola Fiorita e il comitato elettorale di Valerio Donato sulla candidatura di Gioacchino Di Maio con un trascorso in Forza Nuova.
«Perché, preso atto dell’insanabile paralisi politica catanzarese nell’elaborazione di un’uscita dal tunnel e della persistente abitudine di molti al vassallaggio politico che deprime le scelte dei territori, il Progetto Rinascita, che abbiamo messo in piedi aggregando alle istanze civiche la responsabilità dei partiti con cui abbiamo intrapreso un comune percorso, non naviga in brodi, inciuci e ipocrisie - si legge in un comunicato del comitato elettorale -. Ma ha un robusto e ben articolato programma da attuare, assieme alle istanze economiche e sociali, per la rigenerazione della città. E si caratterizza, in ogni sua espressione, per un forte e incontestabile spirito democratico, all’insegna dei valori costituzionali, di un Italia unita e dell’Europa dei popoli».
«Inoltre - perché non si perda di vista il valore delle persone, magari contando sulla confusione che insulse polemiche e superficiali analisi di scenario possono generare nell’opinione pubblica - non è peregrino sottolineare che il nostro progetto, una sorta di ‘Clinica dei Risvegli’ per una città ferita nella coesione sociale e nell’identità culturale da gestioni insoddisfacenti (accompagnate da un’opposizione retorica, sterile e inconcludente sia in Consiglio comunale che fuori), ha come guida il prof. Valerio Donato».
«La cui biografia umana, professionale e politica è la garanzia, democratica e amministrativa, più solida e attrezzata, su cui, in questa congiuntura difficile ma anche carica di opportunità, Catanzaro possa fare affidamento. Se solo s’immagina che la città possa essere consegnata ai teorici dell’incompetenza al potere o che l’attuazione del Pnrr finisca in mano a questi specialisti del vuoto a perdere, c’è da rabbrividire.
Il prof. Donato non “fa finta di essere un intransigente democratico”, come si spinge a dire un candidato sindaco del campetto di calcio dall’ego patologico, ma un democratico di lungo corso, che sui temi della democrazia e della partecipazione formale e sostanziale dei cittadini, le lezioni non le prende, le dà. Infine non possiamo fare a meno di rilevare come a Francesco Boccia sfugga un particolare per nulla irrilevante: tra i comuni che andranno al voto figura anche la città di Soverato dove il Pd sostiene una proposta politica, figlia dell'ex sindaco Alecci, che vede al proprio interno esponenti della Lega, di Fratelli d'Italia e di altre formazioni del centrodestra insieme ai democrat e finanche ad esponenti vicini a Carlo Tansi. Questo è sì il risultato di inciuci e compromessi al ribasso che evidentemente non creano alcun imbarazzo al responsabile Enti locali del Pd».