VIDEO | L’esponente civico non intende farsi da parte e afferma che la proposta dem non può essere accolta perché strumentale a logiche di politica nazionale. «Noi siamo mossi solo dal futuro di questa città»
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Secondo l’esponente civico che non intende farsi da parte la proposta dem non può essere accolta perché strumentale a logiche di politica nazionale. «Noi siamo mossi solo dal futuro di questa città»
Dopo l’investitura come candidato a sindaco di Catanzaro di Nicola Fiorita da parte del Pd, attraverso le indicazioni del responsabile nazionale degli enti locali Francesco Boccia, è il momento delle reazioni politiche. In esclusiva ai nostri microfoni, Valerio Donato, candidato civico indipendente ma proveniente dalla storia del Pd cittadino. L’avvocato, docente di diritto privato all’Università Magna Grecia di Catanzaro, è ormai da qualche mese in campagna elettorale. Il dirigente democrat aveva rivolto al prof Donato l’appello a mettersi a disposizione di un progetto unitario del centrosinistra e sostenere l’obiettivo della costruzione di un campo largo affidato alla guida del leader di “Cambia vento”. Tradotto dal politichese, Boccia ha chiesto sia a Valerio Donato che all’altro avvocato progressista, Aldo Casalinuovo, anche lui sceso in campo autonomamente, di fare un passo indietro.
Ma Valerio Donato sostanzialmente ha risposto picche.
Il responsabile nazionale degli enti locali del Pd Francesco Boccia le ha chiesto di mettersi a disposizione di un progetto unitario del centro sinistra…
«In realtà Boccia non chiede una composizione unitaria, ma chiede una composizione unitaria attraverso il ritiro della mia candidatura. Cosa che francamente non è concretamente realizzabile, perché io ho fatto una promessa alla città, e ho fatto una promessa a gran parte di quel mondo a cui pretende di rivolgersi Boccia, che si è affaticato in questi anni, in silenzio, con comportamenti, con azioni specifiche, a contrastare l’azione del governo Abramo. Tali azioni non possono essere disdette da un tratto di penna semplicemente perché un dirigente di partito, rispettabile, autorevole, ma certamente meno adatto ad interpretare i bisogni della città, dunque, a seguire un percorso di questo genere su logiche che prescindono completamente dagli interessi della città. La richiesta di Boccia parte da un presupposto che non condivido, perché il percorso seguito dal PD sinora non mi sembra coerente con il rispetto della partecipazione democratica degli iscritti e tra questi, ovviamente, c’è anche il sottoscritto, e il rispetto di un territorio che merita di riconquistare autorevolezza anche nella politica».
Boccia vi esorta a non consentire al centrodestra cittadino di nascondersi dietro la candidatura di un volto nuovo per rifarsi la verginità. Il centrodestra catanzarese ha fallito non vi possono essere contaminazioni. Cosa risponde a queste obiezioni?
«Comprendo il punto di vista di Francesco Boccia, ma non lo condivido per una ragione, perché ogni ragionamento che si fa, è strumentale a logiche di politica nazionale, io invece sono partito dal punto di vista opposto, cioè sono partito da un fine ben determinato: il governo della città. Un governo virtuoso della città. E da questo punto di vista sono stato il primo a dire che certamente non correrò al fianco di coloro che sono direttamente responsabili dello sfascio in cui si trova la città. Il governo Abramo è stato dominatore per 20 anni della città e ha portato risultati decisamente negativi. Non faccio a fatica a registrare questo. Ciò non significa che nella città non vi siano forze capaci ancora di esprimere la condivisione e il consenso per un governo virtuoso, dunque, io non mi rivolgo ad una parte politica perché ritengo che una sola parte politica sarebbe addirittura incapace di fare risorgere la città di Catanzaro. E mi rivolgo a tutte le forze sane che possano contribuire davvero con generosità in un’azione davvero molto complicata. Ora ripeto, la ragione per la quale, ho detto più volte, sono stato indotto a fare una candidatura civica è proprio quella di non rimanere ingabbiato in logiche nazionali che hanno sempre tolto autorevolezza alla politica catanzarese, e non hanno consentito un governo adeguato della città. Quindi, partiamo da punti di vista molto differenti io e Francesco Boccia che, pur nel rispetto della sua prospettiva politica, non è una logica da me condivisibile. A me non interessa in questo istante, salvare una prospettiva ideologica o ideale di politica nazionale. A me serve e interessa tentare di salvare la città di Catanzaro».
Ci pare di capire che lei si candida ad intercettare un blocco elettorale che da vent’anni sostiene l’esperienza Abramo e il centrodestra. Un’esperienza in evidente difficoltà, considerato le criticità di questa città. Come intende parlare dunque al blocco sociale che ha sempre sostenuto il centro destra cittadino e contemporaneamente come intende parlare agli elettori di centrosinistra, i quali, esprimono un certo disagio rispetto alle politiche dei partiti di rifermento in questa città?
«Intanto è corretta quest’ultima parte della domanda, in quanto io non mi rivolgo ad un blocco di centrodestra o di centrosinistra, io mi rivolgo a tutti gli elettori catanzaresi, di centrosinistra, di centrodestra e di centro. Facendo una proposta che ha un’ambizione grande: quella di rimettere la città al centro degli interessi di tutti. Perché dovrebbe essere preferita questa mia proposta rispetto ad altri? Perché ha l’unico obiettivo, appunto, di fare rinascere la città. Sulla base di questioni operative però, cioè di progetti specifici. Di obiettivi puntuali che, non intravedo nelle proposte politiche di altri. Io penso che bisogna mettere in campo delle forze per realizzare alcune cose concrete, specifiche, sulle quali sono sicuro tutti gli elettori di Catanzaro concordano. Non è necessario avere un’impostazione ideologica o ideale di ispirazione partitica per immaginare che si possa fare una città parco tra il centro storico e Catanzaro Lido. Non è necessario diciamo così, essere orientati ideologicamente, per condurre un’azione amministrativa capace di supportare le scuole per renderle anche li virtuose o un’azione politica sul food e rendere in questo Catanzaro centrale, così nelle scuole come nell’agricoltura come nell’archeologia, più in generale nel mondo della cultura. La scommessa vera è mettere in campo una squadra capace di affrontare questi temi senza essere condizionata da logiche nazionali dei partiti, da posizionamenti dei singoli nelle diverse postazioni elettorali di partito, tutto ciò, ha pregiudicato la civiltà di Catanzaro. Ecco, io penso che Catanzaro dovrebbe conquistare autonomamente l’autorevolezza della politica e ricostituire comunità politiche che, in questo momento, sono completamente assenti nel centrodestra come nel centrosinistra come nel centro. A Catanzaro non c’è una politica territoriale, e la stessa modalità con la quale, mi dispiace doverlo sottolineare ancora una volta, il partito democratico ha affrontato il tema, al di là delle scelte sul candidato, intendiamoci, ma il modo con il quale si è approcciato a questa scelta, il procedimento che è stato seguito, è certamente umiliante per il partito catanzarese e per il centrosinistra catanzarese. Che mi pare di poter interpretare molto indirizzato, molto simpatizzante della mia proposta politica».
Il candidato del centrosinistra, a detta di Boccia, nelle prossime ore la contatterà affinché partecipi alla costruzione di un “campo largo” alternativo al centrodestra nella città di Catanzaro. Cosa risponderà a Fiorita?
«Io non lo so se Nicola Fiorita mi contatterà, o contatterà altri, poi dipenderà dai contenuti, diciamo così, di questo contatto. Quello che posso affermare che il campo largo, è un campo da gioco molto ampio, già presente nella mia coalizione, quindi, dipenderà di che cosa avrà da propormi».
Fin qui le dichiarazioni di Valerio Donato che sembrano lasciare poco spazio alla possibilità della costruzione di un fronte unitario guidato da Nicola Fiorita. Tuttavia, anche sul fronte dell’altro fianco sinistro del Pd, quello di Aldo Casalinuovo, le notizie non sono molto chiare e improntate ai distinguo. Casalinuovo, infatti, si è riservato di prendere una decisione dopo essersi consultato con i suoi sostenitori e, tuttavia, in una dichiarazione all’Agi ha sottolineato una certa distanza ideale dalla compagine che sostiene Nicola Fiorita. «Fiorita è su un binario politico diverso, perché è su un'area più movimentista che non ha grandi punti di contatto con il Pd, basti pensare al sostegno che Fiorita riceve dal polo che fa riferimento a de Magistris».
Altra perplessità di Casalinuovo, è quella relativa al ruolo della portavoce nazionale delle Sardine, Jasmine Cristallo declinato della stesso Boccia. «Ebbene - ha proseguito Casalinuovo - tutto questo lo metto a confronto con l'impegno delle persone che sono a me vicine e che sono iscritte al Pd, e confermo quello che ho riferito a Boccia e Irto: la nostra è una proposta civica e politica che si iscrive nell'alveo del centrosinistra progressista e riformista e dunque secondo me, è quella più affine al Pd. Devo dire - conclude Casalinuovo - che Fiorita mi ha già contattato ieri, a lui ho risposto che naturalmente devo fare una valutazione con le persone che hanno sostenuto la mia candidatura, perché io non prendo decisioni personali».