Seconda puntata di Pubblica Piazza con il… botto. Il riferimento è a quanto emerso nel talk di politica de LaC condotto da Pasquale Motta, dedicato alle prossime Comunali di Catanzaro ma non solo, con il contributo esterno “Vox Populi” realizzato nelle vie principali del capoluogo dalla giornalista Rossella Galati. Senza dimenticare, nell’occasione, l’intervento di Antonio Clausi, giornalista del gruppo LaC, che si è soffermato sull’elezione alla presidenza della Provincia di Cosenza di Rosaria Succurro, primo cittadino di San Giovanni in Fiore ed esponente del centrodestra, e sulla situazione del Pd cosentino, ormai da qualche mese parecchio in fermento e scosso anche dalla sconfitta incassata proprio dalla Succurro.

Comunque sia, a rendere la nuova puntata del format, particolarmente effervescente, sono stati gli ospiti in studio. Tra questi il candidato a sindaco Valerio Donato, affiancato da Elena Bova, presidente della sezione catanzarese di Italia Nostra, ma anche storica esponente del Pd locale e adesso schieratasi con lo stesso Donato, e dal consigliere del Gruppo Misto di Palazzo De Nobili Enrico Consolante.

Le dichiarazioni di Donato hanno però, come premesso, gettato il classico sasso nello stagno, che si capirà quali cerchi concentrici produrrà. Lo stesso prof infatti qualche ora prima era stato etichettato dal responsabile nazionale Democrat degli Enti locali, Francesco Boccia, alla stregua di un "traditore" del partito (neanche a dirlo quello lettiano in cui militava prima di scendere in campo in modo autonomo) e addirittura della città. Parole come pietre, che Donato non ha lasciato passare sotto silenzio. Anzi.

Al parlamentare - giunto in Calabria per partecipare a una conferenza stampa in cui è stata per l’ennesima volta ufficializzata l’adesione di Aldo Casalinuovo alla candidatura a sindaco di Nicola Fiorita e quindi al progetto di amministrazione del capoluogo del Partito Democratico e del centrosinistra - ha replicato piccato: «Io non ho tradito nessuno. Semmai a esserlo sono stati gli iscritti e i militanti del partito che si sono ritrovati, per ammissione di Boccia medesimo, un aspirante successore di Sergio Abramo scelto da Roma. Alla faccia della democrazia interna. Mi chiedo allora se l’attivismo del deputato non si debba alla volontà di selezionare delle figure a lui vicine o comunque poi ben disposte nel facilitare la sua ricerca di qualche posizionamento personale (l’allusione, neanche poi troppo velata, potrebbe essere a una presenza di Boccia nel collegio calabrese per la Camera, ndr)».

Donato, tuttavia, non ha parlato soltanto di questo. Si è ad esempio soffermato pure sul comunicato stampa del coordinatore provinciale di Forza Italia Mimmo Tallini, nient’affatto tenero verso Donato. A riguardo, il destinatario degli strali talliniani ha affermato: «Non voglio entrare in polemica con lui, che conosco da tanti anni e a cui riconosco grande lealtà sotto il profilo umano. Ma devo pure ascrivergli un’intelligenza e una capacità politica superiore alla media. Doti che gli hanno permesso di essere uno dei principali interpreti, e degli ispiratori, dei successi e della lunga esperienza delle amministrazioni di centrodestra in città. Fatto che non mi consente di ragionare su un ipotetico accordo, di qualsivoglia natura, con lui e con l’area di cui è espressione. Perché ho sempre detto con estrema chiarezza – ha concluso il docente dell’Umg – che la mia idea di governo del territorio si caratterizza per una profonda discontinuità rispetto al passato».