L'avvocato e docente universitario del Pd non ha l'appoggio del suo partito orientato invece su Nicola Fiorita, ma ha scelto di scendere in campo lo stesso
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
È domani il gran giorno di Valerio Donato, che alle 17 ha in programma alla Casa delle Culture di Palazzo di Vetro la cosiddetta Conferenza dei Cittadini. Roboante il tema in discussione (anche se in realtà, secondo copione, è solo un titolo a effetto): “Catanzaro, capitale della Calabria e centro del Mediterraneo”. Un evento che il diretto interessato aveva peraltro annunciato un mese fa esatto, quando rompendo gli indugi prima di tutti gli altri aveva annunciato la candidatura a sindaco, essendo anche rimasto molto male per l’imprimatur dato dall’assemblea degli iscritti del Pd cittadino a Nicola Fiorita il quale a differenza di Donato neppure appartiene al partito lettiano. Una sorta di beffa, insomma, di fronte a cui lo stimato avvocato e docente dell’Umg ha subito reagito con la sfida lanciata al citato collega dell’Unical. Perché è di questo che si è in sostanza trattato, sebbene il “dottor sottile” della sinistra catanzarese non ami tale lettura.
Anzi la definisca errata, poiché una simile ricostruzione attribuisce a Donato un comportamento non certo in linea con il suo agire politico. E sì, perché lui è - e resta - un uomo del dialogo, delle intese e della trattative a oltranza. Ergo, uno che non solo non favorisce, ma anche tende ad allontanare da sé, ogni fattore in grado di generare contrapposizioni esasperate e laceranti. Che nella fattispecie non ha in alcun modo alimentato, stigmatizzando semmai il progetto preconfezionato (secondo lui e molti altri, per la verità, ad esempio fra i sostenitori della “mozione Aldo Casalinuovo”) di un Nuovo Centrosinistra con in tasca la soluzione Fiorita.
Maturata, per giunta, sulla base di accordi addirittura precedenti alle Regionali 2021 (con il conseguente supporto dato a un aspirante consigliere, poi eletto) e valutazioni dimostratesi parziali alla luce della loro palese divisività e mancata accettazione da parte di larghi strati della medesima area di riferimento. Il succo del ragionamento, però, qui è ben altro. Ed è relativo alla cartina di tornasole che fra circa 24 ore il prof dell’Unicz avrà in seguito alla prima uscita pubblica, in nessuna maniera assimilabile al premesso incontro con i giornalisti dello scorso 27 dicembre in cui nel suo studio legale ufficializzava la discesa in campo.
Già, proprio così, considerato come (limitazioni per il Covid e orario e giorno feriale dell’incontro a parte che sulla carta almeno non permetteranno partecipazioni fiume) il gruppo a sostegno del programma gestionale del capoluogo di Donato inizierà ad annusare l’aria che tira! Dal momento che è palese come in caso di un riscontro positivo non solo si rafforzerebbe parecchio la posizione dell’avvocato con velleità da sindaco quanto aumenterebbe esponenzialmente anche la pressione su Fiorita e soprattutto sul centrosinistra (di per sé mica poca per un’aggregazione sembrata quasi sicura vincitrice e ora sempre più vacillante, a prescindere dal resto).
Un carico da undici, insomma. Che potrebbe persino arrivare al punto di destabilizzare l’eterogeneo e forse nient’affatto granitico fronte, autodefinitosi Nuovo, in attesa della ratifica (una mera formalità) dei Democrat in corsa al fianco di M5S e Cambiavento (movimento di cui è leader proprio Fiorita) oltreché di altri partiti(ni) e associazioni varie. Una coalizione in cui inoltre, come dalla parte opposta per il centrodestra, potrebbero anche pesare dinamiche nazionali. Lacci e lacciuoli che invece non avranno i candidati civici, vale a dire quelli non supportati o addirittura espressione dei maggiori soggetti politici.