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Arriva dall'aula consiliare di Palazzo Luigi Razza l'ennesima presa di posizione del territorio vibonese contro il decreto sulla riorganizzazione della rete ospedaliera firmato dal commissario ad acta per la Sanità Massimo Scura. Il Consiglio comunale straordinario, riunitasi questa mattina dopo la convocazione del presidente Stefano Luciano, ha deciso di ricorrere al Tar contro il decreto 30. Una decisione presa all'unanimità dal consiglio al completo. L'assemblea ha ribadito, attraverso un documento, che il decreto Scura "conferma un trend di penalizzazione nei confronti del presidio ospedaliero vibonese, gradualmente spogliato, dal 2007 ad oggi, di varie strutture complesse". Presenti anche i primari dello Jazzolino che per primi hanno intrapreso un' azione di protesta presentando in massa le loro dimissioni, i rappresentanti dei sindacati e della Confcommercio, i consiglieri regionali e i sindaci del vibonese, il presidente della Provincia Andrea Niglia, la deputata del Movimento Cinque Stelle Dalila Nesci, il direttore generale dell' Asp Angela Caligiuri e il presidente dell'Ordine dei medici Antonino Maglia. Assente il commissario Scura.
"L’intero territorio vibonese e i suoi cittadini, non possono permettersi di continuare a vivere senza un’adeguata sanità. Sanità che va risanata attraverso la linea del inflessibilità - ha dichiarato Giovanni russo, capogruppo del Pd - Allo stesso tempo vi è la necessità di perseguire l’obiettivo dell’equità e della qualità, per erogare livelli primari di assistenza in condizioni di efficienza e qualità, cosa che non sta affatto avvenendo con la gestione dal commissario Massimo Scura".
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