«Perennemente bersagliata da un'incessante pioggia di attacchi, il più delle volte travalicanti il normale contesto politico e spesso sfociati in inspiegabili offese personali aventi come unico scopo quello di denigrare la figura del sindaco collegandola a qualunque cosa accadesse nel paese e imputandole anche le colpe più improbabili». Parole dure quelle con le quali Angela Brigante, il sindaco di Decollatura, paese del Reventino, nel Lametino, in una lettera affidata alla Gazzetta del Sud ha spiegato la decisione di abbandonare la fascia tricolore.

 

Una decisione la sua arrivata al termine di un percorso reso ancora più difficile dalla mancanza di numeri a suo sostegno, tra dimissioni e voltagabbana. «È risaputo che diversi consiglieri, eletti con la lista “Decollatura Rinasci” non hanno proseguito nell'azione amministrativa intrapresa – spiega il primo cittadino - che avrebbe richiesto notevoli sacrifici in termini di lavoro e di tempo, stante le numerose difficoltà legate alla situazione di deficit strutturale ed economico-finanziario dell'ente, facendo sì che venisse meno anche il sostegno numerico all'attuale maggioranza. Alcuni di essi, a cominciare dagli allora vicesindaco e presidente del Consiglio, si sono dimessi sollevandosi dalle responsabilità; mentre altri, non solo sono stati improduttivi durante l'esercizio del loro ruolo di amministratori, ma qualcuno si è “asservito” all'opposizione».

 

«Per l'alto senso di responsabilità e per il rispetto che porto alla comunità decollaturese - conclude Brigante - ho deciso di rassegnare le mie dimissioni dalla carica di sindaco del Comune di Decollatura, una decisione sofferta e necessaria, essendo venute meno le condizioni minime per la prosecuzione del mio mandato istituzionale e con esse i presupposti dell'agire amministrativo inteso come bene comune».