Il leader della Lega in Calabria: «Pensate che bello gestire il vostro patrimonio culturale da soli». Sul reddito di cittadinanza: «Via a chi rifiuta un’offerta di lavoro» (ASCOLTA L'AUDIO)
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È venuto in Calabria per convincere la gente che l’autonomia differenziata non è un tabù, ma qualcosa che conviene soprattutto al Meridione. Matteo Salvini dal palco di Crotone arringa il suo popolo circondato dai suoi candidati di punta ovvero Francesco Saccomanno, Domenico Furgiuele e Simona Loizzo.
«L’autonomia differenziata - dice - serve soprattutto al Sud. Pensate al patrimonio culturale, di cui è ricca la Calabria. Dipende da Roma, dallo Stato centrale, pensate che bello se potesse essere la gente di Calabria a gestirla: quanto lavoro e quanta bellezza. Questa è l’autonomia: gestire le risorse sul territorio e far prevalere la competenza».
Per rafforzare il concetto Salvini tira fuori un tema sensibile come la sanità. «Siamo riusciti - dice - a togliere il commissariamento della sanità che ha chiuso ospedali, servizi e aumentato il debito». In proposito, però, resta il problema della scarsità di personale sanitario. Il leader del Carroccio dice che si tratta di un problema non solo calabrese, ma nazionale per cui ognuno si arrangia come può. C’è chi va a cercare medici in Argentina, chi in Ungheria, chi a Cuba come noi. «Con tutto il rispetto per chi cerca i medici dall’altra parte del mondo - sostiene - l’idea della Lega è togliere il numero chiuso a Medicina e togliere il tappo della mancanza di specializzazioni, il futuro del nostro Paese è premiare la gente sui territori sono stufo di trovare ragazzi calabresi che fanno fortuna a migliaia di chilometri dal territorio, questa è l’immigrazione sulla quale la Lega vuole lavorare».
E quella tradizionale sulla quale la Lega ha da tempo costruito il suo successo? Bè non è mica scomparsa dall’agenda di Salvini. Infatti dal palco grida: «Basta con l’immigrazione clandestina. Ci sono una marea di italiani in difficoltà, non possiamo permetterci di mantenere persone che arrivano da ogni parte del mondo. Non penso che chi partiva da Crotone nel '900 a nessuno regalavano la casa, 30 euro al giorno ecc. In Italia c’è futuro per chi porta lavoro, rispetto e ogni tanto dice grazie».
L’ultimo passaggio è sul caro energia. Qui Salvini tira in ballo proprio il Governo che ha deciso di affondare qualche settimana fa. «Sulle bollette mi aspetto un intervento deciso del governo adesso. Rischiano di chiudere in Italia 1300 panificatori. Stessa cosa per bar, ristoranti, alberghi. Per Letta la priorità è altro: i diritti civili, il Rdc da estendere anche a chi appena arriva in Italia. No grazie. In Francia e Germania hanno bloccato gli aumenti, qua dicono aspettiamo l’Europa, ma se questa dorme dobbiamo muoverci subito». Salvini non pensa solo all’immediato ma anche nel futuro ed insiste nel dire che servono fonti alternative che non possono limitarsi all’eolico o al fotovoltaico ma «serve una energia nucleare pulita di nuova generazione».
Non poteva poi mancare un accenno alla Ss 106, tema fra i più gettonati in campagna elettorale. Anche il leader della Lega dice che si deve mettere subito mano a questa importante arteria, ma ad oggi non si vede come visto che nell’allegato infrastrutture al DeF sono stati stanziati solo 220 milioni e gli altri andranno trovati nei futuri bilanci.
Infine il reddito di cittadinanza: «Deve restare per chi è senza lavoro; chi rifiuta un'offerta di lavoro perde qualsiasi privilegio perché quei soldi vanno usati per creare lavoro. Nessuno propone di azzerarlo - ha aggiunto Salvini - perché chi non può lavorare, minorenni o disabili, è giusto che venga aiutato dallo Stato. Però chi lo prende magari da 3 anni e rifiuta un'offerta di lavoro è irrispettoso che continui a riceverlo». Sul resto Salvini ha cavalcato i suoi cavali di battaglia a partire dall’abolizione della legge Fornero e dalla condanna, quasi scontata, alla criminalità organizzata. Il comizio finisce qui, segue il rituale del selfie con Salvini che si concede alla folla.