Ad evitare l’insediamento dei commissari in Comune è stata l’uscita di scena dell’ex presidente del consiglio, Gaetano Bruno. La vicensindaca Annalisa Alfano ha rimesso le deleghe
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Il mandato del sindaco Giacomo Perrotta, per il momento, è salvo, ma la politica scaleota continua a camminare sul filo del rasoio. Non è passata la mozione di sfiducia promossa da sette consiglieri e votata ieri nel corso di un consiglio comunale ad hoc. Otto consiglieri hanno votato a favore, sette hanno votato contro, ma ad evitare al Comune l’insediamento dei commissari è stata l’uscita di scena dell’ex presidente del consiglio, Gaetano Bruno, oggi passato ai banchi dell’opposizione, che dopo un acceso dibattito ha lasciato l’aula prima di poter comunicare la sua decisione.
L’altro colpo di scena si è registrato con la vicesindaca Annalisa Alfano che, nel corso del suo intervento, ha rimesso le deleghe. Il motivo che l’avrebbe spinta a tale decisione sarebbe stata la mancata difesa del sindaco per alcune esternazioni da lei ritenute offensive e lesive, che sarebbero state pronunciate proprio dall’ex compagno di lista, Gaetano Bruno. Tuttavia, Alfano ha deciso comunque di votare contro la mozione di sfiducia.
La fiducia per un soffio
Hanno votato a favore della mozione di sfiducia i consiglieri: Gianna Fiore, Peppe Angona, Giuseppe Antonio Torrano, Angelo Paravati, Raffaele D’Anna, Francesco Silvestri, Gianna Versace e Eugenio Orrico. I primi due, Fiore e Angona, sono ex consiglieri di maggioranza. Anche Torrano era stato eletto nella lista del sindaco Perrotta ma al suo ingresso in consiglio – è succeduto alla dimissionaria Maria Teresa Faillace - ha preferito sedere tra i banchi della minoranza.
I consiglieri che hanno votato contro la mozione di sfiducia: Luigi Russo, Davide Manco, Renato Lombardo, Adelina Carrozzini, Gennarino Di Lorenzo, Luigi Cirimele e Annalisa Alfano.
Le dichiarazioni del sindaco: «Riportare l’equilibrio»
«Il mio compito – ha dichiarato Perrotta subito dopo il consiglio comunale – deve essere quello di riportare tutto ad un equilibrio, di riportare tutto a un governo stabile. Questo è la prima volta che accade a Scalea, io non ho studiato da sindaco, non ho esperienze amministrative passate che mi diano la ricetta di come comportarsi in questo momento. Certo, è il momento dell'interlocuzione e del dialogo, innanzitutto nella mia maggioranza».
A proposito delle dimissioni del vicesindaco Alfano ha dichiarato: «Sono dimissioni che non mi aspettavo, dimissioni che mi lasciano anche con l’amaro in bocca e nel cuore, perché sì, è vero, è stata la prima vicesindaco donna di Scalea. Io l'ho sempre detto, ho sempre rivendicato questa scelta e la rifarei altre cento volte. Poi le situazioni contingenti impongono queste scelte anche politiche e io adesso dovrò trovare la quadra per assicurare a Scalea un governo stabile fino all'aprile 2026».