Il primo cittadino caustico con Bianchi e Sposato: «Da mesi erano assenti, l'unica attività puntualmente svolta è stata quella di percepire l'indennità prevista»
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Dopo aver incassato le dimissioni di due assessori della sua giunta, il sindaco di Cassano all’Ionio, Gianni Papasso, ne «prende atto», non prima – però – di aver fornito la sua versione dei fatti.
«Prendo atto delle dimissioni degli assessori Annamaria Bianchi e Leonardo Sposato. Forse – spiega il sindaco di Cassano in una nota – sono arrivate tardi dato che, come è facile verificare dagli atti approvati, da tempo non svolgevano più attività istituzionale, perennemente assenti dalla Giunta, lontani dal Municipio e distanti dal sindaco e dalla maggioranza, nonostante le continue sollecitazioni private e pubbliche del sottoscritto per riprendere le attività per le quali erano stati delegati. Eccezion fatta per qualche sporadica apparizione di Sposato nell'ufficio tecnico-urbanistico per ragioni private e professionali. Nonché qualche finta presenzialità di entrambi ad eventi pubblici che probabilmente avevano come fine la promozione e la celebrazione di loro stessi anziché del lavoro fatto».
Caustico, Papasso, non le manda a dire. «Da mesi, quindi, l'unica attività puntualmente svolta è stata quella di percepire, sia pur legittimamente, l'indennità prevista per legge. Per il resto assenza totale, nessuna attività per le materie delegate».
Ed anche le motivazioni addotte per corroborare la tesi delle dimissioni, per il primo cittadino sarebbero «farlocche».
«A me, come sempre, piace il diretto linguaggio della chiarezza: tutti sanno – svela Papasso – che Annamaria Bianchi ha, in diverse forme, avanzato la sua candidatura a sindaco, senza essere stata mai presa in seria considerazione da quasi nessuno della maggioranza uscente e dalla stessa opinione pubblica. Leonardo Sposato, che giova ricordare non era stato candidato alla precedente competizione elettorale e che era stato nominato in Giunta direttamente dal sindaco per il rapporto di fiducia, pervaso da delirio di onnipotenza, non si è limitato ad esprimere un giusto parere ma si era arrogato, addirittura, senza averne titoli, il compito di proporre, di revocare e di riproporre soluzioni e candidati, forse e senza forse, con l'intento di arrivare ad una sua candidatura di superamento che, obbiettivamente, non è mai balenata nella mente di alcuno».
Gianni Papasso, inoltre, cita gli esiti di una riunione dello scorso 15 gennaio con Bianchi e Sposato, in cui le parti hanno ribadito «l’impegno unitario in favore dell’amministrazione comunale teso alla prosecuzione del rapporto istituzionale fino alla elezione della nuova amministrazione comunale».
Insomma, secondo Papasso, «ancora una volta siamo davanti al classico caso della volpe che non arriva all’uva e dice che è acerba. Quindi nessuno scossone, nessuna instabilità per l'amministrazione comunale che senza il loro apporto, continua ad andare avanti e sempre con maggiore vigore, nel rispetto degli impegni assunti con i cittadini cassanesi».
Adesso, però, «è tempo di costruire percorsi – conclude Gianni Papasso – per dare continuità amministrativa, con prospettive di rinnovamento per il buon governo e per il futuro della nostra bella cittadina e per la sua meravigliosa cittadinanza». Possibilmente sulle basi di una coalizione «civica-democratica-riformista».