Le contestazioni

Cosenza, la Corte dei conti chiede 740mila euro all’ex sindaco Occhiuto e 17 vecchi amministratori per aver mancato gli obiettivi sul bilancio

Il fallimento del Piano di riequilibrio rischia di inguaiare il senatore di Forza Italia e, tra gli altri, la presidente della Provincia Succurro, l’assessore De Cicco e il capo di gabinetto del presidente della giunta regionale. Facevano parte della squadra che ha governato la città tra il 2015 e il 2018

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di Antonio Clausi
12 ottobre 2024
09:18

A pochi giorni dalla prescrizione, la procura regionale della Corte dei Conti ha avviato un procedimento contabile nei confronti dell’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e della sua squadra di governo cittadino. Ad annunciarlo è stato proprio il senatore di Forza Italia che ha sottolineato come gli atti facciano riferimento al mancato rispetto degli obiettivi del Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale (Prfp), approvato nel 2013.

Ha quindi aggiunto «che quanto ci viene addebitato non riguarda l’aver causato il dissesto, ma piuttosto il non essere riusciti a rispettare integralmente il Prfp che la mia amministrazione ha proposto proprio nel tentativo di evitarlo». Per il senatore ed altri 17 ex amministratori del periodo 2015-2018 è stata richiesta una sanzione pecuniaria che tiene conto delle retribuzioni erogate ai soggetti chiamati in giudizio: in tutto circa 740mila euro. La Corte dei Conti regionale ha notificato gli atti a:


  • Mario Occhiuto (sanzione pecuniaria 138.796 euro)
  • Massimo Bozzo (1.920 euro)
  • Davide Bruno (8.281 euro)
  • Francesco De Cicco (54.115 euro)
  • Carmine Manna (16.562 euro)
  • Rosaria Succurro (62.560 euro)
  • Luciano Vigna (89.188 euro)
  • Francesca Loredana Pastore (63.371 euro)
  • Francesco Caruso (19.750 euro)
  • Matilde Spadafora (39.500 euro)
  • Michelangelo Spataro (34.632 euro)
  • Carmine Vizza (62.560 euro)
  • Giovanni Filice (31.780 euro)
  • Salvatore Bianco (21.180 euro)
  • Teresa Stumpo (21.180 euro)
  • Nicola Francesco Barone (31.780 euro)
  • Francesco Segreti (21.180 euro)
  • Santo Torromino (21.180 euro)

Come si evince, compaiono nell’elenco anche una serie di amministratori attuali, come l’assessore alla Manutenzione del Comune di Cosenza Francesco De Cicco e il sindaco di San Giovanni in Fiore Rosaria Succurro, che proprio di recente ha annunciato la sua ricandidatura alla guida dell’Ente silano. Non solo loro, perché nella lista ci sono il capo di gabinetto del presidente della Regione Luciano Vigna e gli attuali consiglieri comunali di Palazzo dei Bruzi Francesco Caruso e Michelangelo Spataro. L’udienza per la discussione nel giudizio è stata fissata per il 26 novembre 2024 alle ore 9.

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Il commento dell'ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto

«Gli atti notificati confermano che la situazione finanziaria era già gravemente compromessa e gravata da debiti prima del nostro insediamento – ha commentato il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto -. Infatti, nel 2011, la Corte dei Conti aveva già notificato una richiesta di dissesto per il Comune, a causa degli ingenti debiti ereditati dalle precedenti amministrazioni. La mia Giunta, consapevole della gravità della situazione, ha scelto di percorrere una strada alternativa: il risanamento attraverso lo strumento del predissesto. Nel 2012 abbiamo presentato un Piano di Riequilibrio, inizialmente bocciato dalla Corte dei Conti regionale proprio perché ritenuto impossibile da rispettare, ma successivamente approvato grazie al nostro ricorso alle Sezioni Riunite della Corte a Roma».

Il Comune di Cosenza è stato poi obbligato a dichiarare il dissesto nel 2019 a seguito del mancato raggiungimento degli obiettivi intermedi previsti da quel piano, «nonostante – sostiene Occhiuto - i tentativi di risanamento attraverso misure quali la riduzione della spesa, la riorganizzazione della pianta organica, l’aumento delle riscossioni e l’introduzione di nuove imposte e tariffe».

«Il nostro tentativo di risanare il bilancio senza dichiarare il dissesto dimostra l’impegno della mia amministrazione nel voler evitare ulteriori conseguenze negative per la città, assumendoci grandi responsabilità e oneri personali. Oggi, queste scelte ci presentano il conto. È importante ribadire – spiega ancora l’ex sindaco di Cosenza - che la situazione di dissesto finanziario, alla fine dichiarato, non è stata causata dalla mia amministrazione, ma è il risultato di decenni di cattiva gestione finanziaria che abbiamo cercato di risanare in condizioni estremamente difficili. Nonostante ciò, durante il mio mandato abbiamo ottenuto risultati importanti, come la riduzione della spesa corrente di oltre 100 milioni di euro e la realizzazione di investimenti infrastrutturali per circa 400 milioni di euro, con il supporto di fondi europei. Ci difenderemo con la massima trasparenza e con la consapevolezza di aver agito sempre e solo per il bene della nostra città».

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