Quanto ci costerà la foto del presidente della Lombardia Attilio Fontana con la mascherina? Non è una domanda retorica, è una domanda terra terra. Quanto ci costerà in termini di Pil, quanto inciderà sul settore turistico già allo stremo, quanta sfiducia genererà nel sistema Italia?

 

Il presidente mascherato

Il governatore della regione più ricca e moderna, locomotiva industriale del Paese e punto di riferimento del sistema sanitario nazionale, ha sentito l’esigenza di informare il mondo che una sua collaboratrice è risultata positiva al coronavirus. Poi, in preda non si sa a quale impulso socialmediatico, ha girato e postato un video mentre indossa maldestramente la mascherina (pure del tipo sbagliato, praticamente inutile) e promette di restare in quarantena, sottolineando comunque che i test a cui si è sottoposto hanno dato esito negativo. Se avvertiva la necessità di indossarla poteva farlo con molta più discrezione. Invece quelle immagini del presidente mascherato stanno facendo il giro del mondo e generano inevitabilmente nuovi timori in chi guarda. Nessuna reale esigenza di comunicazioni gli imponeva di immortalarsi mentre confina le sue vie respiratorie dietro una garza di cotone medicale a maglie strette. Nessuna logica giustifica la realizzazione di immagini destinate a restare incastonate nel web come il monito di un Paese che si dichiara apertamente vulnerabile e in preda all’isteria di massa, con rappresentanti istituzionali di massimo livello territoriale che oggi appaiono in tutta la loro nudità, senza i vestiti del buonsenso che dovrebbero indossare sotto la fascia tricolore. E in questa sconfortante classifica della cazzonaggine ci rientrano tutti, grandi e piccoli.

 

I sindaci "sceriffo"

Non si contano più i sindaci che, scoperto il coronavirus, si sono autoconvinti di avere “pieni poteri”, nel senso dittatoriale del termine. L’esempio più eclatante in Calabria è quello del primo cittadino di Malvito, un paesino in provincia di Cosenza, che ha emesso un’ordinanza minacciando l’arresto di chiunque provenisse, o fosse solo transitato, da Lombardia e Veneto. Travolto dalle risate e dagli inviti a fare altro, tipo collezionare francobolli, ha fatto una mezza marcia indietro e ha continuato a promettere l’arresto ma solo per chi viene dalle zone rosse di quarantena. Insomma, un’ordinanza prima ridicola e poi inutile, visto che abbandonare le aree dei focolai già si configura come reato.

 

I parlamentari ottengono il termoscanner

Non fanno una figura migliore i parlamentari italiani, poveri cari, che tremebondi e preoccupati (per se stessi) hanno imposto e ottenuto l’istallazione dei termoscanner all’ingresso dei Palazzi del potere. Che viene spontaneo chiedersi: ma se servono davvero, allora perché per loro Sì e per gli altri, tutti gli altri, No? In verità servono solo a tranquillizzare la classe politica più gelatinosa e pavida del mondo, che non ha il coraggio di affrontare urne e riforme, figurarsi un virus cinese. E non si possono vedere quei parlamentari che vanno in aula con la mascherina, offrendo ancora una volta alle telecamere e agli obiettivi dei fotografi l’immagine di un Paese malato che sarà molto più difficile curare nello spirito che nel corpo.

 

Conte a reti unificate e war games

Non si può vedere nemmeno il premier Conte, che rinuncia alla famosa pochette a quattro punte, indossa il maglioncino stile “sono uno di voi” e in un solo giorno colleziona ben 16 apparizioni televisive su tutte le reti per tranquillizzare il popolo italiano, ottenendo l’effetto diametralmente opposto proprio per l’eccezionalità della sua apparizione a reti unificate. Allo stesso modo, è incomprensibile il vantaggio comunicativo della recente riunione tra Governo, autorità sanitarie e presidenti di Regione in videoconferenza, tutto organizzato nella sede della Protezione civile nazionale, in una sala che sembrava una vera e propria war room, con decine di schermi accesi che incombevano sul tavolo dei lavori. Il tutto trasmesso in streaming, come dal set di un film di guerra.

 

Il discredito sulla stampa internazionale

Così come non si capisce quale utilità ci fosse nel dichiarare, anche questa volta in mondovisione, i presunti errori commessi nell’ospedale di Codogno nei primi giorni dell’epidemia, tanto da spingere la Cnn a titolare Italy scrambles to contain coronavirus outbreak after admitting hospital mess-up (L’Italia arranca nel contenimento del coronavirus dopo aver ammesso il pasticcio fatto in un ospedale).

 

Salvini è sempre Salvini

Per non parlare di Salvini, che avendo fiutato l’opportunità di raggranellare un bel po’ di consensi social facendo leva sul virus, ha prima cercato di cavalcare la tigre mediatica del contagio trattando il Governo come l’untore numero uno, rispolverando addirittura l’emergenza sbarchi, e poi, convinto anche dalle reazioni sconcertate di chi invoca maggiore collaborazione tra le forze politiche in questo frangente, ha abbassato i toni. Salvo poi tornare alla carica invocando un governo di responsabilità nazionale, ipotesi che se sulla carta può avere una certa logica in un momento di difficoltà del Paese, manca di assoluta credibilità se viene da uno che ha fatto cadere il “suo” governo per un drink in più al Papeete e ora cerca di costruirsi una zattera per approdare alle elezioni.

 

L'unico vaccino disponibile: il buonsenso

Comprensibile, dunque, che il Presidente della Repubblica, come riportano i rumors dal Quirinale, sia furioso per come tutti i rappresentanti istituzionali stiano gestendo la comunicazione, a cominciare da Palazzo Chigi. Ed è grazie a Mattarella se forse nelle ultime ore qualcosa sta cambiando, con il Presidente costretto ancora una volta a far rinsavire i politici italiani con iniezioni dell’unico vaccino disponibile ed efficace: il buonsenso.


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