Faccia a faccia tra Mangialavori e Comito da un lato e Lo Schiavo e Mammoliti dall'altro. Tra i temi affrontati, la crisi del commercio e la possibilità di un apparentamento con il Centro in vista del voto di 23 e 24 giugno
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Centrosinistra e centrodestra a confronto nel corso dell’ultima puntata di Vibo Valens, lo speciale elezioni di LaC Tv condotto da Pier Paolo Cambareri, dove si sono fronteggiati, da una parte, Antonio Lo Schiavo e Raffaele Mammoliti, in rappresentanza della coalizione che sostiene Enzo Romeo, e, dall’altra, Michele Comito e Giuseppe Mangialavori, a sostegno del candidato Roberto Cosentino. In studio anche il direttore di Noi di Calabria, Nicola Lopreiato, e il direttore de Il Vibonese, Enrico De Girolamo.
A poco più di una settimana dal ballottaggio, dunque, LaC continua a tenere i riflettori accesi sulla tornata elettorale che decreterà il nuovo sindaco della città di Vibo Valentia.
Serrato il dibattito, nonostante i tempi contingentati imposti dalla par condicio e fatti rispettare al secondo da Cambareri. Ma le domande dei giornalisti presenti e le numerose questioni politiche caratterizzate da un contesto di grande incertezza sull’esito finale, hanno reso particolarmente interessante il confronto. Ad aprire le danze è stato Mangialavori, che ha puntato direttamente agli elettori «i quali devono capire che la coalizione centrodestra è quella che ha il miglior programma e che può continuare l’ottimo lavoro già iniziato». Sulla continuità ha puntato anche Comito, chiedendo di non disperdere «le grandi opportunità che Vibo ha avuto e che dovrà continuare a gestire in futuro» e, da questo punto di vista, «Cosentino è una garanzia da un punto di vista tecnico e amministrativo».
Diametralmente opposto l’approccio di Lo Schiavo, che invece, ha fatto leva proprio sulla necessità di una forte discontinuità con il passato: «Ai vibonesi dico che, se sono contenti degli ultimi 15 anni di amministrazione della città, possono continuare a scommettere sul centrodestra. Se invece, come io credo, avvertono la necessità di voltare pagina e quindi dare un preciso segnale di cambiamento, l'alternativa non può che essere Enzo Romeo».
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