«L’incarico di segretario e direttore generale reggente all’avvocato Maria Stefania Lauria è un atto non solo legittimo e necessario per evitare pericolosi vuoti nell’attività istituzionale e amministrativa dell’Ente, ma rappresenta - per quanto mi riguarda - anche un primo passo verso una nuova organizzazione dell’assetto burocratico del Consiglio regionale».
È quanto afferma il presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini dopo l’interrogazione parlamentare proposta dai deputati 5s Alessandro Melicchio e Dalila Nesci, per chiedere al ministro della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, delucidazioni sulle presunte irregolarità della nomina, caso sollevato da LaCnews24.it

 

«L’avvocato Lauria – aggiunge Tallini - ha avuto assegnato il compito di definire, nel quadro più generale di una riorganizzazione del sistema tecnico-burocratico dell’Ente, le procedure per il conferimento degli incarichi di segretario generale e direttore generale. Procedure che - e questa è la grande novità non pienamente colta - apriranno la possibilità di attingere anche a professionalità esterne, altamente qualificate, in possesso di curriculum in grado di alzare l’asticella della qualità amministrativa. Tale novità è contenuta nella deliberazione n. 20 del 26 giugno 2020 con cui l’Ufficio di Presidenza ha approvato le modifiche al Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi del Consiglio regionale della Calabria».

 

Sottolinea ancora il Presidente dell’Assemblea regionale: «Non ci saranno tempi biblici, come quelli che hanno imposto i precedenti segretari/direttori che hanno disatteso per anni l’obbligo di avviare le procedure per il conferimento degli incarichi, evidentemente per perpetuare un potere verticistico e assoluto che ha impedito a tutte le altre professionalità esistenti di crescere e di affermarsi. Ci vorranno però i tempi necessari che serviranno per fare partire una profonda modifica dell’assetto burocratico del Consiglio regionale, partendo dalle ottime professionalità esistenti in tutti i settori e aprendo ad una nuova organizzazione più ‘condivisa’ e meno verticistica del passato. Posso assicurare che non sarà consentita nessuna ‘melina’ per allungare più del dovuto gli incarichi ad interim, così come avvenuto in passato nell’indifferenza generale».

 

«Tornando all’atto di nomina che ha suscitato l’interessata attenzione di alcuni parlamentari, fino ad oggi silenti sui precedenti incarichi conferiti con le stesse modalità - prosegue il presidente dell’Assemblea regionale - ribadisco il carattere di necessità e di urgenza dell’incarico, dettato dalla scadenza del precedente segretario/direttore Priolo e dunque dall’esigenza di non lasciare sguarnita l’istituzione di due figure fondamentali, peraltro in un momento di grave crisi (pandemia), o in caso di eventuali emergenze come il crollo del Calipari».
«L’incarico all’avv. Lauria - continua - ha evitato la paralisi dell’attività istituzionale e amministrativa del Consiglio. Incarico che è stato accompagnato da un preciso mandato: avviare, nel quadro di una più generale riorganizzazione burocratica dell’Ente, procedure aperte per il conferimento formale degli incarichi di segretario e di direttore. Non mi stupisce che l’apertura di questa nuova fase, con il passaggio dal verticismo più assoluto ad una gestione più condivisa e consapevole, susciti qualche resistenza anche interna».
«Ben vengano gli ispettori del Governo. Potranno verificare la legittimità di un atto che peraltro - conclude il Presidente del Consiglio regionale - non è stato impugnato da nessuno e, nello stesso tempo, riscontrare le tattiche dilatorie e le inadempienze dei precedenti direttori/segretari che hanno omesso per anni lo svolgimento di procedure pubbliche per il conferimento pieno degli incarichi di vertice».