Ormai è tutto pronto per l’avvio della fase congressuale del Partito democratico. Domani sera alle ore 20 scadrà il termine per la presentazione delle candidature alla segreteria regionale che saranno vagliate dalla Commissione regionale che è anche l’organismo di primo grado su tutti i ricorsi presentati relativi all’applicazione del Regolamento regionale ed alle procedure.

La road map congressuale segna poi al 10 gennaio il termine ultimo per la presentazione delle liste su base regionale che si collegheranno al o ai candidati alla segreteria ammessi.

Candidatura unitaria o no?

Ed è proprio qui che si incastra il classico giallo che, in occasioni come questa, non può mancare nel Partito democratico. Perché, se non ci sono dubbi sulla candidatura già presentata dal capogruppo dem a Palazzo Campanella, Nicola Irto, più controversa appare quella annunciata dall’ex consigliere regionale Mario Franchino, che proprio ieri ha annunciato di aver fatto ricorso alla Commissione Nazionale di Garanzia e alla Commissione Regionale per il tesseramento.

«Informo gli Organismi preposti che ad oggi non è ancora disponibile l’anagrafe degli iscritti al partito - aveva evidenziato Franchino nel documento prodotto -. Resta invece il dato che occorre presentare entro le ore 20 del 7 gennaio 2022 le candidature alla segreteria regionale».

Un dato non da poco. Perché nel caso in cui sia accettata una sola candidatura a Segretario regionale, sarà possibile  presentare, comunque, una o più liste di candidati all’Assemblea regionale, collegate all’unica candidatura ammessa, che saranno votate nel corso delle riunioni di Circolo. Nel caso in cui siano accettate due o più candidature a Segretario regionale, sarà possibile presentare una sola lista di candidati all’Assemblea regionale collegata al candidato Segretario.

Le contestazioni di Franchino sono legate al fatto che i tempi sono troppo stretti per osservare le indicazioni del Regolamento, secondo cui le candidature alla Segreteria Regionale devono essere sottoscritte da un numero di iscritti compreso tra 250 e 600, distribuiti in almeno tre Federazioni provinciali presenti nella regione. Il tempo insomma stringe e in assenza dell’anagrafe degli iscritti, e delle restrizioni da covid - è il ragionamento di Franchino - diventa difficile, se non proibitivo, assolvere a quelle disposizioni.

C’è però invece chi nel Pd fa notare come sia proprio la posizione di Franchino ad essere vagliata dal Partito, vista la sua vicinanza ad Oliverio, palesata col voto alle regionali contro il centrosinistra.

Da ieri però qualcosa si è smosso, ma non in direzione di un riscontro al ricorso presentato dal politico di Trebisacce.

Oltre 9 mila tessere

La Commissione Regionale del tesseramento ha infatti chiuso, ieri sera, 5 gennaio i suoi lavori, approvando i verbali delle Commissioni Provinciali.

Conseguentemente il Commissario Stefano Graziano ha convalidato l’anagrafe degli iscritti che sono stati, immediatamente, trasmessi alle Commissioni Provinciali perché li mettano a disposizione dei candidati alle varie cariche del Partito.

«Il lavoro è stato complesso e faticoso – si legge in una breve nota del presidente della Commissione regionale per il tesseramento, Italo Reale - anche per la coincidenza con il periodo festivo ma l’anagrafe è a disposizione degli iscritti nelle sedi del Partito e dei candidati alla Segreteria Regionale e Provinciali presso i Presidenti delle Commissioni Provinciali per il tesseramento».

Gli iscritti risultano 9.549 di cui 1.757 nella Provincia di Catanzaro, 3.263 in quella di Cosenza, 1.131 a Crotone, 2.276 a Reggio e 1.122 a Vibo.

«Si tratta di un dato sicuramente positivo – ha commentato ancora Reale - in linea con quello nazionale che dimostra che il PD Calabrese è ripartito malgrado le difficoltà evidenti collegate alla situazione sanitaria e che dimostra la volontà di completare l’iter per il congresso nei tempi prefissati».