I lavori dell’odierno consiglio comunale sono stati caratterizzati dall’intervento del membro della maggioranza Demetrio Battaglia, che ha confermato - per così dire - le dimissioni da noi anticipate stamani. Il diretto interessato ha spiegato di aver inteso “chiamarsi fuori” dopo la fuoriuscita dall’inchiesta Gettonopoli, rendendo inoltre noto che non avrebbe operato un passo indietro prima della positiva (per lui) conclusione della vicenda perché sarebbe stato simile (sempre a suo avviso) a una sorta di ammissione di colpevolezza. «Una decisione soffertissima – ha affermato in Aula – maturata nei sei mesi trascorsi all’estero (anche se avvocato, svolge missioni per conto dell’Esercito Italiano, ndr). Ringrazio e saluto i miei leader Filippo Mancuso e Francesco Longo e auguro a chi prenderà il mio posto, Andrea Critelli, buon lavoro. Ma sono sicuro, conoscendolo, che farà molto bene. Nel frattempo continuerò a dare un contributo alla città nelle file del movimento civico Controvento, che ho fondato insieme al collega Eugenio Riccio, considerato come si faccia politica in tanti modi». Ma Giuseppe Pisano lo ha subito rimbrottato: «Ha commesso il “delitto perfetto”. Non ha votato le pratiche sulla confisca dei beni. E ha approfittato, come ormai si fa, del palcoscenico per poi uscire di scena. La sua è stata una magra figura. Spieghi inoltre perché adesso sta in Controvento da dimissionario e Riccio invece no».

Al di là di ogni considerazione, quindi, ciò che più conta è stato il parere sulle importanti delibere presentate al vaglio dei consiglieri con un centrodestra aiutato, per così dire, dal fronte opposto a mantenere i numeri necessari in sede di votazione. Ma si sa alla perfezione come nessuno voglia andare a casa… prima del tempo.

Alla comunicazione della volontà di Battaglia non è però seguita la surroga di Critelli (anche se il primo dei non eletti della lista sarebbe Pino Maiolo, sulla via della rinuncia però) che avverrà alla prossima assise. Il dibattito si è scaldato con le parole di Jonny Corsi che ha minacciato esposti e querele sulla questione relativa alle dichiarazioni dell’ex vicesindaco e assessore al Patrimonio, Ivan Cardamone, il quale avrebbe denunciato a mezzo stampa indebite pressioni subite. Ingerenze da lui ritenute inaccettabili, che lo avrebbero spinto a rimettere tutte le deleghe fuorché quella della Cultura ancora detenuta. «Voglio sapere – ha chiesto il consigliere d’opposizione – chi ha cercato di comprimere l’autonomia di Cardamone. E attendo con ansia l’esito dell’accertamento interno sul dirigente Adelchi Ottaviano. Ma al di là di ogni considerazione, bisogna cacciare Cardamone dalla Giunta. Come può infatti restare dopo quanto stigmatizzato?».

A riguardo Abramo si è però limitato a rispondere: «Tali domande le devi porre a lui e non a me. Io, per quanto di mia competenza, ribadisco di avergli solo chiesto di entrare e uscire con me dal Conmune, affiancandomi in tutto. Ma non è successo e quindi mi sono sì ritrovato un ottimo membro della Giunta. Tuttavia, non altrettanto bravo e presente come vice che quindi ho dovuto avvicendare con Gabriella Celestino la quale appunto mi coadiuva nel migliore dei modi».

A seguire fuoco alle polveri da Manuela Costanzo, che l’aveva promessa ad Abramo salvo poi prendersela ancor di più con i giornalisti. Anzi, con alcuni di loro per la verità come ha precisato aggiungendo in modo perentorio: «Abramo, la volta scorsa, ha frainteso una mia battuta. Ma siccome avete parlato pure di atto di indirizzo sull’integrazione fra l’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio e quella Mater Domini (l’Università), preferisco concentrarmi su tale argomento. Perché prima si dovrebbe semmai mettere in evidenza la grave condizione dei sanitari calabresi, unici a non ricevere l’indennità Covid malgrado le rassicurazioni ricevute dal commissario straordinario Guido Longo. Di conseguenza, partite già con il piede sbagliato poiché, per questioni tecniche, non ci sarà. Mai. E sapete che conosco bene la materia Sanità (è infermiera laureata con grandi responsabilità di coordinamento, ma con un gruppo esiguo a disposizione. Che, considerate le esigenze, andrebbe molto implementato, ndr). Sul raddoppio del Pronto Soccorso (da costituire anche al policlinico di Germaneto, ndr) io stessa ha presentato una mozione insieme al collega di minoranza Sergio Costanzo. In base ai numeri degli accessi non potrà però esserci. Neppure questo. La vera lotta, quindi, sarebbe implementare il contingente di appena due medici a turno a fronte dei 60mila accessi annui nell’Emergenza-Urgenza del Pugliese. Cambio infine argomento e suggerisco di preoccuparsi di buche; mancanza d’acqua, con ad esempio pazienti che arrivano da noi maleodoranti non potendosi lavare; strade sporche; un quartiere Lido maleodorante e persino con le blatte volanti. Sulle esternazioni Cardamone, propendo per la loro marginalità».

Spazio, durante il lungo e acceso dibattito, pure a cinque punti all’ordine del giorno. A iniziare, dalla “proposta” sulle variazioni al bilancio di previsione 2021-2023 per l’iscrizione di fondi e contributi, previsti dal Dl 73/’21, da nuovi finanziamenti regionali e l’applicazione di avanzo accantonato e vincolato con delle “poste” da riservare all’imminente Magna Graecia Film Festival e all’acquisto degli addobbi natalizi.