Le elezioni amministrative sono da sempre la croce dei pentastellati. Nella nostra regione una pattuglia di deputati e senatori che ostenta disinteresse per la competizione elettorale locale
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
Le elezioni comunali sono da sempre quelle che hanno visto il M5S più in difficoltà, il “tallone d’Achille” elettorale. Come riportato nell’elaborazione Ancitel di quest’anno, sono 46 i comuni italiani con sindaci grillini e tra questi nessuno è calabrese (11 siciliani tra cui Caltanissetta, 6 pugliesi, 2 della Basilicata).
Emblematico in questo senso fu il caso delle comunali di Lamezia Terme del novembre 2019 dove passarono dal 45,56% delle elezioni politiche, al 4,81%. Certo, un voto con dinamiche completamente differenti e che soffre di preferenze espresse tramite l’apporto delle clientele con compressione degli spazi di “voto di opinione”, ma anche un voto che necessita di forte radicamento e presenza territoriale.
Le elezioni a Reggio Calabria e a Crotone saranno certo indicative dello “stato di salute” del M5S sul territorio, tenuto conto che, a livello regionale, sono la forza più rappresentata in Parlamento con una ‘truppa’ di ben 17 parlamentari (18 prima del transito di Silvia Vono in Italia Viva).
Sarà per questo che alcuni di loro, espressione delle città che andranno al voto, stanno giocando d’anticipo, tenendosi alla lontana da questo appuntamento elettorale. È il caso della deputata grillina Federica Dieni, impegnata a fine luglio a raccogliere le firme contro il direttivo parlamentare del M5S alla Camera e ora disimpegnata alle comunali della sua città, Reggio Calabria. Il gruppo “Combattivamente” di Gallico, che fa riferimento a lei (in gergo grillino, “meetup”) non ha espresso nessun candidato all’interno della lista del M5S per le comunali della città dello stretto, guidata dal medico Fabio Foti insieme al gruppo “Reggio 5 stelle”.
Un fedelissimo della Dieni, Vincenzo D’Africa, già candidato per i pentastellati alle elezioni regionali del 2014, ha spiccato il volo per planare nella lista “identità reggina” di Angela Marcianò. «Non rinnego neanche un giorno dei miei 10 anni di attivismo, ho creduto nei principi fondanti del movimento oltre a quei valori di onestà e democrazia, qualcosa però oggi è venuto meno… ma porterà quei valori di onestà e democrazia sempre con me nel mio nuovo percorso politico» ha dichiarato sui social.
Non differente risulta essere la situazione a Crotone dove, invece, nel 2016 il candidato sindaco dei pentastellati Ilario Sorgiovanni raggiunse il 17,8% riuscendo a far eleggere due consiglieri comunali, lui e Andrea Correggia che è l’attuale candidato grillino. Sorgiovanni, però, non è rimasto in panchina, facendo le valige per candidarsi in una lista civica concorrente, “stanchi dei soliti”, a sostegno del candidato di Carlo Tansi, Enzo Voce. Una curiosità, nel 2011, prima di aderire al M5S, a candidarsi nella lista “stanchi dei soliti” fu Andrea Correggia, mentre Enzo Voce vi correva contro con la lista civica “Classe differente”.
Insomma, era destino che il candidato grillino e quello tansiano non si incontrassero mai elettoralmente. Quello che era meno prevedibile era, invece, il disinteresse delle due parlamentari di Crotone, la deputata Elisabetta Barbuto e la senatrice Margherita Corrado, alle sorti del M5S pitagorico. Tant’è che a presentare la lista grillina andarono in città il parlamentare vibonese Riccardo Tucci e i cosentini Elisa Scutellà e Alessandro Melicchio.
Insomma, tra defezioni dell’ultim’ora e “fuggi fuggi” dei parlamentari locali, la strada del M5S in vista delle amministrative pare tutta in salita.