Un passo avanti e uno indietro. Questa è la cadenza del balletto che la maggioranza di centrodestra e Domenico Tallini hanno imposto al Consiglio regionale in questo tormentato avvio di legislatura.

Il primo dietrofront, clamoroso e imbarazzante, si è avuto con la legge sui vitalizi prima approvata all’unanimità e poi cancellata neanche una settima dopo nell’indignazione di un intero Paese.

Adesso la scena si ripete con le Commissioni permanenti che ancora non sono costituite, quando sono trascorsi quasi 5 mesi dalle elezioni regionali. Dopo un’altra giornata da dimenticare il centrodestra, con un atto di arroganza senza precedenti, ha votato senza la presenza delle opposizioni le presidenze degli organismi. Occupandole tutte, compresa la nuova istituita da qualche settimana e quella di Vigilanza che dovrebbe spettare alla minoranza. Non solo. Senza curarsi del gesto di protesta del centrosinistra che abbandonava l’Aula, la maggioranza ha deciso di indicare anche i nomi dei vicepresidenti (per regolamento vanno all’opposizione) scegliendo arbitrariamente consiglieri dei partiti dell’opposizione. Senza che neanche fossero stati indicati i componenti degli organismi.

Lo scontro con le opposizioni

Inevitabile la presa di posizione del Pd, Dp e Iric che hanno proceduto a far dimettere i vicepresidenti indicati e diffidato il Consiglio dal convocare le commissioni, pena il ricorso al Tar.

Dopo qualche giorno di riflessione e il confronto con gli Uffici competenti, Mimmo Tallini si ripete e si trova a dover convocare nuovamente il Consiglio per cancellare la precedente delibera e procedere a nuove votazioni.

«Una vittoria politica totale» il commento a caldo del capogruppo Pd Domenico Bevacqua.

Adesso chi si sacrificherà nei partiti di centrodestra?

Adesso, però, Tallini si troverà a dover discutere con i suoi. Chi si sacrificherà tra gli otto presidenti designati per far posto ad una presidenza del centrosinistra? Il povero Domenico Giannetta che ha già rinunciato al seggio in Parlamento e alla presidenza della Commissione “Sanità” per finire alla Vigilanza? O Antonio De Caprio spedito all’antindrangheta dopo il balletto con Fdi e Raffaele Sainato trasferito alle Riforme?

Il dato certo è che per la seconda volta consecutiva il Consiglio deve rimangiarsi quello che ha fatto nella seduta precedente. Anche questo un record mondiale.

Le dichiarazioni di Tallini

«Il Segretariato Generale del Consiglio regionale ha esaminato con attenzione e scrupolosità la diffida-ricorso proposta dagli undici Consiglieri regionali di minoranza con cui si chiede l’annullamento dell’elezione dei presidenti e dei vicepresidenti delle Commissioni consiliari, nonché la sospensione delle procedure di costituzione delle stesse commissioni e di conferimento di incarichi di collaborazione presso le strutture speciali degli stessi organismi consiliari. La risultanza più importante di questa puntuale verifica, riassunta in una nota ufficiale firmata dai dirigenti Maurizio Priolo, Maria Stefania Lauria e Sergio Lazzarino, è che il paventato ricorso al Tar in caso di mancato accoglimento della diffida non avrebbe alcun fondamento giuridico in quanto risulterebbe viziato da difetto assoluto di giurisdizione, poiché lederebbe le attribuzioni costituzionali riconosciute ai Consigli regionali. Detto in altre parole - spiega il presidente Tallini - l’elezione dei presidenti e dei vicepresidenti delle Commissioni è un atto pienamente legittimo in quanto non è un atto amministrativo, bensì una decisione strettamente collegata alla potestà di auto organizzazione del Consiglio».

 

«L’elezione dei presidenti e dei vicepresidenti delle Commissioni è pertanto un atto organizzativo interno di un organo a competenza legislativa. Se ne deduce - aggiunge il Presidente del Consiglio regionale - Lo stesso Segretariato Generale ha individuato nel Presidente del Consiglio regionale, garante delle prerogative e delle garanzie dell’esercizio dei diritti dei consiglieri regionali, il soggetto istituzionale competente a decidere sulla diffida-ricorso e a ricercare la risoluzione del contenzioso. Non intendo sottrarmi a questa responsabilità, anche perché sono sinceramente preoccupato per il vulnus democratico creatosi con la non partecipazione al voto delle minoranze e per la situazione di stallo nell’attività dell’Assemblea regionale. Senza entrare nel merito giuridico del contenzioso - sottolinea il presidente Tallini - ed esclusivamente come contributo alla chiarezza e alla distensione dei rapporti politici, nonché all’esigenza che la minoranza partecipi in maniera convinta e costruttiva ai lavori delle Commissioni, ho deciso di accogliere la diffida-ricorso presentata dai Consiglieri regionali di opposizione.

 

Non perché ne riconosca la fondatezza, come del resto si evince dal parere degli Uffici del Consiglio, ma per superare questa impasse, ripristinare la fisiologica dialettica politica maggioranza-opposizione, mettendo rapidamente le Commissioni nelle condizioni di operare nell’interesse preminente della Calabria. Mi sono assunto questa responsabilità, perché non intendo mantenere oltre una situazione di paralisi istituzionale dell’Assemblea». Conclude Tallini: «Mi auguro che nessuno ceda alla tentazione di strumentalizzare, in un senso o nell’altro, questo atto di responsabilità e di imparzialità compiuto dalla Presidenza. Essendo necessario un atto di pari forza per procedere all’annullamento della deliberazione consiliare del 12 giugno scorso, sentita la Conferenza dei Capigruppo, procederò alla convocazione di una nuova seduta del Consiglio regionale per adottare gli atti conseguenti e procedere all’elezione dei vertici delle Commissioni. Non ho dubbi che tutti i Consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione, contribuiranno a ristabilire corretti rapporti politico-istituzionali all’interno dell’Assemblea che, come tutti sanno, è attesa da un enorme carico di lavoro».

 

In serata, sollecitato da alcuni giornalisti che chiedevano ulteriori chiarimenti sulla sua disponibilità ad accogliere la diffida-ricorso presentata dai consiglieri regionali di opposizione, il presidente Domenico Tallini ha affermato:

 

«Ho parlato di accoglimento della diffida-ricorso dei colleghi dell’opposizione in termini squisitamente politici, dopo aver chiarito che gli uffici preposti hanno relazionato sulla vicenda e accertato che non sono stati compiuti atti illegittimi. Del resto non sono presidente di un tribunale ma di un’Assemblea legislativa. Ribadisco, perciò che, facendomi carico del ruolo di  garante sia delle prerogative e sia dell’esercizio dei diritti di tutti i consiglieri regionali, e al fine di chiarire e distendere il clima politico-istituzionale, consapevole dell’esigenza che la minoranza partecipi in maniera convinta e costruttiva ai lavori delle Commissioni, ho deciso di accogliere la diffida-ricorso presentata dai colleghi dei Gruppi di opposizione per consentire in una prossima seduta che si possa votare in Aula i rappresentanti della minoranza negli uffici di presidenza delle Commissioni consiliari».