Si è ritrovato unito a Vibo Valentia il centrodestra attorno alla candidata alle elezioni regionali del prossimo 26 gennaio Jole Santelli, circondata dagli esponenti di tutti i partiti della colazione tra i quali l’europarlamentare di Forza Italia Fulvio Martusciello e la senatrice azzurra Licia Ronzulli, molto vicina a Silvio Berlusconi. Obiettivo: convincere i calabresi. «L’obiettivo è convincere vincendo – sostiene la Santelli -. Convincere i calabresi di avere una ricetta giusta che è innanzitutto quella della scelta delle priorità che per noi, accanto alle emergenze naturali, ovvero quelle quotidiane, sono gli asset di sviluppo: turismo e cultura, ambiente, agricoltura, ricerca  e università».

 

Tansi risponde a Callipo

Dall’altra parte il geologo anti-casta Carlo Tansi, sostenuto da tre liste, continua la sua corsa alla conquista della Regione e risponde al candidato del centrosinistra Pippo Callipo che nelle ultime ore ha invitato i calabresi a non sprecare il loro consenso per Tansi o Francesco Aiello, quest’ultimo espressione del M5S, poichè si tratterebbe di un voto perso. Un appello, quello dell’imprenditore vibonese, al voto utile. «Voto utile a che cosa? - si chiede l’ex numero uno della Prociv regionale -. A ridare fiducia a questi signori che hanno distrutto la Calabria e se la sono mangiata? Che ripropongono i vecchio senza pudore? Oppure voto utile a un cambiamento reale che credo di aver dimostrato con i fatti di saper fare quando ho guidato la Protezione Civile?». Per Carlo Tansi: «I calabresi devono fare una scelta: se riconfermare la casta, formata da partiti di destra, di sinistra e centro, oppure se dare fiducia a chi realmente vuole e può cambiare la regione».

 

Sondaggi farlocchi?

E ancora, Tansi si appella ai cittadini invitandoli a non credere ai sondaggi farlocchi facendo riferimento a quello realizzato per la trasmissione Porta a Porta che avrebbe attribuito al candidato una percentuale irrisoria di consensi e per il quale è stata presentata querela. «Vespa non ha avuto il coraggio di pronunciare il mio nome probabilmente perché faccio paura agli amici di Berlusconi. I sondaggi di cui siamo in possesso noi sono completamente diversi. Voliamo intorno al 30% e questo ci dà una grande fiducia».