Ultimi botti di campagna elettorale, quelli sparati in mattinata e stasera a Catanzaro per le amministrative 2022. Poi le 24 ore di "silenzio e riflessione" di domani, per come impone la legge, e infine l'atteso verdetto di domenica con il voto dei cittadini. Un responso inappellabile che inizierà a prendere forma con lo spoglio in programma a partire dal primo pomeriggio di lunedì. Ecco allora che dopo sei mesi di propaganda ininterrotta verrebbe quasi da mutuare l'avvocato Giovanni Covelli (alias il grande attore Riccardo Garrone) nel film Vacanze di Natale con la sua celebre frase, pronunciata a conclusione delle feste natalizie, adattata alla situazione politica attuale nel capoluogo: «E anche questa campagna elettorale se la semo levata…». Ma così non è.

Intanto perché potrebbe essere alle viste il ballottaggio. Un secondo turno che si renderebbe obbligatorio, e dunque necessario, se nessuno dei sei aspiranti sindaci in competizione superasse già dopodomani la fatidica soglia del 50% più uno (non il 51 e nemmeno il 50,1, quindi) dei consensi validamente espressi. E poi dal momento che l'attività di propaganda è in fondo il sale della democrazia, fondamentale per ogni candidato per farsi conoscere pubblicamente cercando di convincere i votanti a sceglierlo. 

Catanzaro, gli ultimi comizi prima del voto

Comunque sia, riguardo alla successione di Sergio Abramo va detto che i sei pretendenti Nino Campo, Francesco Di Lieto, Valerio Donato, Wanda Ferro, Nicola Fiorita e Antonello Talerico (citati in rigido ordine alfabetico) hanno scelto sei posti molto diversi fra loro per salutare i potenziali elettori. Il riferimento è a oasi verdi in pieno centro, palazzi istituzionali, teatri o un angolo di quartiere grande come quello marinaro. A iniziare da Campo che stamani, in largo anticipo rispetto ai competitor, nella Sala Concerti del Comune ha proposto la sua idea di città, tracciando peraltro un parallelismo con altre realtà orograficamente parecchio simili a Catanzaro quali Perugia e Potenza in cui - secondo lui - hanno eliminato i problemi di viabilità e disconnessione dei quartieri con modelli facilmente esportabili sui Tre Colli.

Leitmotiv delle dichiarazioni di tutti i contendenti, come ovvio, la certezza di essere gli unici propugnatori di una proposta seria e credibile. Parola di Di Lieto, ad esempio, che ha invocato l'impellenza di rompere con il passato per non ritrovarsi nelle stesse condizioni di abbandono e perdita di peso specifico nel panorama regionale e soprattutto nazionale. Talerico, invece, ha una ricetta pronta. Che vuole comunicare, per l'ennesima volta, sintetizzandola a beneficio di quanti lo hanno più volte ascoltato. Il riferimento è a quanto ha in mente, avendolo studiato con l'ausilio di esperti del settore, per ottenere un netto miglioramento dei servizi garantiti da Palazzo De Nobili, l'abbassamento di alcune tasse comunali e la realizzazione di un risolutivo intervento tendente a dare risposte rapide ed efficaci in Sanità, settore delicato e spesso nell'occhio del ciclone per tante disfunzioni. 

Seppur con fair play, Fiorita non rinuncia a metterci un pizzico di pepe puntando sul fatto che la sua sfida è cambiare Catanzaro senza cambiare lui. A differenza di quanto fatto da altri, sostiene. Tant'è vero che si spinge anche a una promessa importante. Relativa al fatto che se in cinque anni di governo non riuscirà a risolvere la delicata faccenda del porto, del depuratore e di altre priorità simili, si farà autonomamente da parte.

Sicura di farcela Ferro, che punta tutto sulla stima e l'affetto riscontrato nelle persone ogni giorno. Ma anche sull'esperienza amministrativa che la distingue. Una conoscenza profonda di una città in cui è molto amata e per la quale ha deciso di essere coinvolta in prima persona sostenuta solo dal partito a cui appartiene, oltreché da Coraggio Italia, per incidere su quegli ambiti come il supporto alle fasce deboli e la garanzia della sicurezza in alcune aree, in particolare, della città.

A chiudere Donato che prosegue lungo un percorso ben tracciato, secondo lui fondamentale per ridare normalità al capoluogo. Da qui l'esigenza di far partecipare attivamente i cittadini all’amministrazione di Catanzaro sulla strada della rinascita, economica, etica e sociale. Confronto e una visione che non hanno mai osato sognare, costituendo dunque una comunità partecipe e autorevole.