Doveva essere una conferenza stampa di presentazione del programma di interventi  previsti nell’ambito del progetto “Riqualificazione Catanzaro Sud da periferia a nuova centralità” che interesserà alcuni quartieri di Catanzaro quali Corvo, Aranceto e Pistoia, che saranno finanziati all’interno del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie (Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 maggio 2016) e invece è diventata uno sfogo del sindaco Sergio Abramo contro i “pettegolezzi e gli attacchi” subiti negli ultimi tempi da associazioni e classe dirigente.

 

Abramo prende spunto, in maniera velata, da una nota di una associazione pubblicata nei giorni scorsi su un sito, in merito al progetto oggetto della conferenza, intorno al quale vengono sollevati dubbi e perplessità. E non sarebbe la prima volta. Gli attacchi ai quali il primo cittadino risponde con fermezza, e che lo stesso definisce “chiacchiericcio”, riguardano l’attività svolta in merito ai fondi europei, ai rifiuti, all’erogazione idrica e ad ogni azione volta alla crescita della città.

 

Il sindaco appare fortemente deluso e amareggiato per la poca capacità di recepire quello che l’amministrazione ha fatto. Un modo di agire che per Abramo va contro il bene della città. «Non c’è un settore sul quale non mi sono mosso - afferma duramente il sindaco del capoluogo - così come sto facendo per la costruzione del nuovo ospedale. Sono io che sto sollecitando lo studio di fattibilità e prima ancora la relazione necessaria a procedere. Mi sto preoccupando della metropolitana, che è di competenza della Regione, così come sto facendo per i rifiuti e per l’acqua».

 

Abramo chiede senza mezzi termini un confronto con la classe politica, in merito a fondi europei, impresa, acqua, rifiuti e lo fa alzando anche i toni. Il sindaco si dice stanco delle contestazioni a mezzo stampa, ormai quotidiane, per problemi che sarebbero di ordinaria amministrazione, ovvero buche, sacchetti dei rifiuti. Tutto sarebbe superabile se solo ci fosse un po’ di buon senso in più.

 

«Sono stato chiamato a Roma dal ministro - continua Sergio Abramo  - perché voleva sapere come ho fatto a chiudere le partecipate. Non c’è nessun comune d’Italia che lo ha fatto salvando tutti i dipendenti. Nonostante ciò io mi devo confrontare solo con il chiacchiericcio e con il pettegolezzo perché l’obiettivo è essere eletti a tutti i costi e allo stesso tempo indebolire il sindaco. Ora basta, questa è una amministrazione che ha saputo programmare e io voglio dimostrarlo».

 

Rossella Galati