Il quadro politico catanzarese quasi mai è stato così in evoluzione come adesso. A scompaginare i soliti piani ci ha forse pensato la nascita di una grande area di centrosinistra, schieramento che dopo i bocconi amari ingoiati in serie si è riorganizzato per farsi trovare molto competitivo alle prossime Amministrative. Che, ormai sembra chiaro, salvo situazioni impreviste e imprevedibili, almeno al momento, saranno fissate nella primavera 2022, ma un paio di mesi prima rispetto a giugno come avvenne invece nel 2017. Certo, ancora fra tanto tempo, ma che non impedisce a chi è rimasto indietro in passato di lavorare sin da ora in modo da non lasciare alcunché al caso con il rischio di trovarsi poi spiazzati rispetto ad avversari con una struttura invece consolidata.

Quanti, però, potrebbero pensare che il centrodestra si stia cullando sugli allori sarebbe in clamoroso errore. Il fatto è che in seno a questa coalizione il nodo da sciogliere subito è relativo alle Regionali (su cui si nutrono grandi aspettative di un secondo successo dopo la vittoria del 2020) con alcuni esponenti quali Filippo Mancuso, ad esempio, attorno a cui ruotano molti ragionamenti.

C’è poi da capire quale decisione assumerà riguardo alla (ri)candidatura l’ex presidente dell’assise di Palazzo Campanella Mimmo Tallini, che potrebbe verosimilmente optare per lanciare un nuovo aspirante consigliere nel gruppo a lui vicino.
Il sindaco Sergio Abramo è viceversa ormai blindato, in caso di vittoria, nel ruolo di assessore al Bilancio e forse vicepresidente ma sempre - novità degli ultimi giorni - con il sogno di essere scelto quale governatore (in quel caso con la rivale catanzarese Wanda Ferro) nel caso in cui la proposta di Roberto Occhiuto perdesse di consistenza come viene ventilato dalle ultime indiscrezioni di stampa che parlano di una Forza Italia allo sbando.

Comunque sia, un’altra ipotesi calda per le candidature ‘pesanti’ al consiglio regionale porta alla figura del presidente dell’Ordine degli Avvocati del capoluogo, Antonello Talerico, che in una cena consumata nei giorni scorsi in un ristorante del quartiere Lido sarebbe stato convinto a rinunciare all’idea di puntare alla successione di Abramo, optando al contrario per Palazzo Campanella così da poter peraltro continuare, anche in caso di elezione, il mandato alla guida delle toghe cittadine. Un particolare non di poco conto per Talerico, in carica solo dall’estate del 2019.

Resta concretamente sempre in pista, per la funzione di primo cittadino, la soluzione che porta però all’area aielliana con il ballottaggio fra l’attuale presidente della commissione regionale alla Sanità Baldo Esposito e il delfino (non solo di Esposito) Marco Polimeni con quest’ultimo molto più interessato a tale desiderata investitura. Ma rimangono sullo sfondo nomi ‘nuovi’ come, per citarne uno, quello dell’ex numero uno della Catanzaro Servizi, Rocco Mazza.

Come nel Gioco dell’Oca torniamo, tuttavia, alla casella di partenza, parlando del centrosinistra in cui si sta tentando un’interlocuzione forte con il leader di Cambiavento Nicola Fiorita per presentarsi uniti, e dunque sulla carta molto più quotati, all’importante appuntamento elettorale con la città mentre sul fronte dello scouting non è affatto segreto il dialogo con alcuni componenti della maggioranza in carica ovvero ad esempio la citata Emanuela Costanzo e il collega Rosario Lostumbo. Da rimarcare, però, che allo stato si tratta unicamente di un confronto in vista dei futuri assetti politici in via di stravolgimento.