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«Ci dispiace che i quasi 3200 catanzaresi che hanno riposto fiducia nel Movimento 5 Stelle non potranno avere rappresentanza in consiglio comunale ma il nostro impegno politico non si ferma qui». È il commento della candidata a sindaco del M5s Bianca Laura Granato, che aggiunge: «Ora dobbiamo triplicare la nostra azione politica sul territorio e ripartire in mezzo ai catanzaresi per continuare a condurre le nostre battaglie per il bene comune con rinnovato entusiasmo. Anche se non saremo in consiglio comunale, resteremo col fiato sul collo della prossima giunta Abramo, già a partire dalle nomine degli assessori. Negli ultimi anni Abramo ha avuto quasi sempre un’opposizione fragile, quindi anche da fuori dovremo far sentire la nostra voce, sia per criticare l’operato che per portare nuove proposte al vaglio dei cittadini e del consiglio comunale».
La Granato aggiunge: «Attraverso il nostro meetup, porteremo in consiglio comunale le proposte del nostro programma anche sfruttando le iniziative popolari consentite dallo statuto comunale. Faremo un'opposizione dura, perché questa città non merita la politica scellerata e di facciata di Abramo, eletto senza avere un vero e proprio mandato popolare, visto che il 53% dei catanzaresi ha preferito non votare al ballottaggio. Vogliamo essere il punto di riferimento di tutti i catanzaresi che vorranno denunciare abusi di potere ed altre magagne di politici ed imprenditori di questa città, legata ancora al sistema clientelare e massonico, ma anche canalizzare tutte le buone idee per imporle nella discussione politica cittadina. Continueremo il nostro percorso di sentinelle anche nelle società partecipate che, vista la riconferma di Abramo, continueranno ad essere gestite con logiche lontane dal bene comune».
«Il nostro impegno sul territorio – conclude Bianca Laura Granato – dovrà essere più aperto alle energie migliori di questa città. Ci impegneremo per rendere più difficile la vita ai vecchi politici catanzaresi, che saranno ancora padroni indiscussi dell’assise comunale. Il rinnovamento in città non deve fermarsi alla tornata elettorale. Abbiamo sempre premesso che la nostra rivoluzione è soprattutto culturale, perciò il percorso è ancora lungo. In questa nostra prima esperienza abbiamo gettato le basi, ora dobbiamo consolidarci e crescere meglio sul territorio».
l.c.