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Dopo la legislatura della “normalizzazione” il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha ufficialmente dato il via alla “fase della visione” illustrando ai consiglieri comunali riuniti nell’aula rossa le linee programmatiche 2017/2022. Una sorta di programma contenente gli obiettivi che il rieletto sindaco della città di Catanzaro ha in animo di intraprendere sulla scorta del consenso ricevuto alle recenti elezioni amministrative. Le linee programmatiche riprendono infatti quasi nella sua totalità il programma che Abramo ha sottoposto agli elettori durante la campagna elettorale con l’aggiunta di qualche punto nel frattempo sviluppato. Il riferimento è alla candidatura ufficialmente avanzata dalla città capoluogo e sostenuta dai sindaci di Crotone e Lamezia Terme per l’istituzione di una zona economica speciale, possibilità aperta con il varo delle linee guida del Decreto Sud. Secondo quanto ritenuto dal sindaco si tratterebbe di un’opportunità unica per evitare che l’area centrale possa rimanere stritolata dalle spinte propulsive provenienti dalla città metropolitana da un lato e dal Cosentino dall’altra.
Inciucio alla Regione
Quello odierno si è caratterizzato come un Consiglio comunale molto centrato sui contenuti e che non si è concesso che qualche minima sbavatura di commento politico. In particolare, sono stati gli effetti delle votazioni di ieri tenute al Consiglio regionale per il rinnovo dell’ufficio di presidenza a fomentare qualche strascico polemico tra alcuni rappresentanti del centrosinistra e gli esponenti di Catanzaro da Vivere-Ap. È quindi toccato ad Antonio Ursino esponente del gruppo chiarire che Alternativa Popolare, declinata in città in Catanzaro da Vivere non vive alcuna posizione ambigua: “È necessario focalizzare l’attenzione sulla dimensione comunale – ha dichiarato – in cui noi non ci siamo mai resi colpevoli di cambi di casacca dal momento che siamo sempre stati schierati con il centrodestra”.
E da qui la sfida: “Ndc non è responsabile di alcuna ambiguità politica ma visto l’approssimarsi delle prossime elezioni regionali valuteremo la coerenza di chi adesso muove le critiche”. A rincarare la dose Antonio Angotti (Catanzaro da Vivere-Ap) il quale ha stoppato le critiche: “Non c’è stato nessun inciucio alla Regione”. A lui ha ribattuto Sergio Costanzo esponente del Centrosinistra (Fare per Catanzaro): “Ieri avete scritto una delle pagine più squallide della politica. A voi piace giocare su dieci tavoli” facendo riferimento oltre alla posizione politica assunta dal gruppo in Consiglio regionale anche al fatto che il presidente del Consiglio comunale sostenuto da una maggioranza di centrodestra, Marco Polimeni, sia stato eletto alla provincia nella lista facente capo all’attuale presidente dell’ente intermedio, Enzo Bruno tesserato Pd.
Aria fritta
Molte critiche sono state mosse invece al contenuto delle linee programmatiche da parte dei componenti del centrosinistra, censurando la circostanza che molti dei punti erano già presenti nelle linee programmatiche presentate all’assise dallo stesso sindaco al momento del suo insediamento cinque anni fa. “E’ davvero tutto qui quello che un sindaco al suo quarto mandato vuole realizzare per chiudere venti anni di governo? Un mix di cose già promesse, di cose che non ci saranno mai, di aggiustamenti di dettaglio, di misure di piccolo cabotaggio?” ha rimproverato il leader di Cambiavento Nicola Fiorita, esprimendo un giudizio nel solco dell’intervento pronunciato nel giorno dell’insediamento del Consiglio comunale.
Per niente tenero è apparso infatti il docente universitario: “Siamo pronti a dire di sì quando si concretizzeranno gli impegni a contenere il consumo di suolo, a incentivare la mobilità sostenibile, a recuperare e rivitalizzare il centro storico ma ancora una volta lei ci racconta una versione pro domo sua di una storia be più complessa: non ci ricorda ancora perché non è stato redatto il Psc, non ci dice se vuole insistere lungo la strada fallimentare della gratuità degli incarichi, non ci indica né tempi né modi di realizzazione del suo impegno. Aria fritta, ben incartata, ben presentata, ben organizzata ma pur sempre aria fritta”. Da parte sua il sindaco ha ribattuto che nel quinquennio appena trascorso sono state molte le opere realizzate non inizialmente inserite nel programma ma ugualmente portate a termine, invitando i consiglieri dell’opposizione a fare uno sforzo per alzare il livello del dibattito e sollecitare proposte costruttive nell’interesse collettivo.
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Aggregazioni
Il capogruppo di Federazione Popolare per Catanzaro, Filippo Mancuso, ha poi annunciato che nei prossimi giorni sarà formalizzata la fusione del gruppo con quello di Catanzaro con Sergio Abramo. Federazione Popolare per Catanzaro era il frutto dell’aggregazione di due movimenti civici e di un partito: rispettivamente il Nuovo Cdu, Realtà popolare e Alleanza per Catanzaro. Il Nuovo Cdu rappresentato dal segretario provinciale Vito Bordino, Realtà popolare rappresentata da Andrea Critelli e Alleanza per Catanzaro rappresentata dall’assessore comunale alla Gestione del territorio Franco Longo. In tal modo si andrà a rafforzare in aula rossa la compagine diretta espressione del sindaco Sergio Abramo. Il gruppo sarà così composto da: Rosario Mancuso, Fabio Talarico, Enrico Consolante, Filippo Mancuso e Demetrio Battaglia.
Luana Costa