VIDEO | Il candidato a sindaco del centrosinistra: «Pensavano di chiudere la partita al primo turno ma non avevano fatto i conti con i cittadini»
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«Siamo arrivati dove volevano arrivare: a giocarci la partita del ballottaggio». Alle 18.15 il candidato a sindaco, Nicola Fiorita, attraversa la soglia di Palazzo De Nobili. I dati sono ancora ben lontani dall'esser consolidati ma l'unica certezza è il profilarsi all'orizzonte di un secondo turno di votazioni.
«L'unico dato certo è quello del ballottaggio - conferma Fiorita - era il nostro obiettivo. Siamo partiti in una campagna elettorale che un sistema di potere dava per chiusa al primo turno ma noi sapevamo che la città non voleva questo e abbiamo lavorato molto affinché non fosse così». L'affondo arriva poco dopo ed è diretta ai partiti di centrodestra che hanno sostenuto il competitor, Valerio Donato, ma privi di simboli: «Lo ha detto il suo principale sponsor il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso - rincara la dose Fiorita -che avrebbero vinto al primo turno e lo hanno ripetuto come un mantra dall'inizio della campagna elettorale. Erano convinti di aver messo su una coalizione che doveva vincere con il 60% ma non hanno fatto i conti con i cittadini catanzaresi e il risultato finale lo avremo tra 15 giorni».
Al ballottaggio si andrà il prossimo 26 giugno: «Erano dieci liste contro cinque, non hanno preso il doppio dei voti. Nei prossimi giorni saremo uno contro uno e ci giocheremo al massimo questi 15 giorni che aspettiamo da 5 anni» ha aggiunto ancora spiegando che allo stato si valutano anche eventuali apparentamenti in vista del secondo turno. «Vediamo i dati - conferma il candidato - con Antonello eravamo insieme cinque anni fa, in un progetto di cambiameno. Ci parleremo ma noi ci rivolgeremo soprattutto ai cittadini catanzaresi, agli elettori che vogliono cambiare e a tutti gli altri candidati a sindaco. Adesso vedremo come si compone il dato delle liste. Intanto abbiamo il dato del ballottaggio che ci carica molto».
Il candidato a sindaco ha inoltre commentato il dato sull'astensionismo, in aumento di otto punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni amministrative del 2017: «L'astensione è un dato significativo anche se è in linea con il dato italiano. In questi 15 giorni dovremo recuperare quelle persone che ho incontrato in questi giorni e si sono mostrate molto sfiduciate, rassegnate e che forse anche non erano disposti a credere che era possibile cambiare ma ora lo vedranno».