“Resto sgomento per la polemica che si è innestata alla Sacal relativamente alla gestione degli equilibri interni tra soci pubblici e privati. Tale situazione potrebbe portare ad una lotta tra poteri che nuocerebbe fortemente all’azione di risanamento finanziario della società, nonché al ripristino delle condizioni di legalità”.

 

Lo afferma il consigliere regionale, On. Mario Magno, che aggiunge: “In un momento particolarmente delicato, in cui Sacal oltre a gestire l’aeroporto di Lamezia Terme ha assunto la governance degli scali di Crotone e Reggio Calabria, appare fuori luogo la presa di posizione di chi non vuole il bene della società, ma piuttosto intende affermare il proprio predominio politico-gestionale, approfittando anche della situazione di difficoltà che sta attraversando l’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme”.


“Sarebbe opportuno – continua il consigliere regionale – che gli Enti Pubblici, quali Regione Calabria, Provincia di Catanzaro, Comuni di Lamezia Terme e Catanzaro, nonché la Camera di Commercio di Catanzaro, non ostacolino e non si intromettano negli equilibri che sono derivati da una democratica elezione del consiglio d’amministrazione avvenuta all’interno dell’assemblea dei soci. In questa sede ognuno ha lavorato per dare un assetto equilibrato alla composizione del cda allo scopo di rilanciare l’aeroporto di Lamezia Terme, determinante per lo sviluppo infrastrutturale e turistico della nostra regione, e di consentire la riorganizzazione e la ripresa degli atri due scali calabresi. Una politica miope e spendacciona, infatti, non ha consentito in questi anni una governance virtuosa degli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria, ma ha badato a favorire il clientelismo nelle assunzioni e lo sperpero di risorse, condizioni che hanno portato al fallimento delle rispettive società di gestione ed alle indagini della magistratura in corso”.

 

“Né tantomeno - tiene a precisare Magno - si possono addossare responsabilità ai soci privati, che, entrando in Sacal, hanno fornito, in un momento di particolare difficoltà finanziaria, la loro disponibilità economica, sottoscrivendo quote azionarie inoptate per milioni di euro. Tra i soci pubblici solo il Comune di Lamezia Terme, con enormi sacrifici finanziari, essendo in condizione di predissesto, ha inteso sottoscrivere le quote, mentre gli altri Enti, Regione, Provincia, Camera di Commercio, Comune di Catanzaro e altri privati, si sono defilati. Per queste ragioni, a mio parere, i soci privati vanno rispettati e tutelati ancor più degli Enti Pubblici che invece hanno dimostrato negli anni di guardare solo all’occupazione di spazi di potere, eccetto in alcuni momenti gestionali, risanando spesso le perdite di bilancio sulle spalle dei cittadini piuttosto che mirare a politiche di sviluppo per il più grande aeroporto della Calabria”.
“A questo punto – sottolinea – ritengo doveroso che la parte pubblica ed in particolare la Regione Calabria, metta a disposizione energie e risorse finalizzate al rilancio del sistema aeroportuale calabrese, anziché fare promesse di rilancio degli scali senza dare nessun sostegno concreto. L’assemblea dei soci, infatti, è tenuta a svolgere il proprio ruolo nell’ambito di quelle che sono le competenze ad essa assegnate: basta condizionare le scelte democraticamente effettuate rispetto ai ruoli di presidente e membri del consiglio d’amministrazione”.


“Ricordo che avevamo accolto con grande enfasi - sottolinea Magno - la nomina del Prefetto Arturo De Felice, dipendente come me del Ministero dell'Interno, alla Presidenza della Sacal, consapevoli della necessità di un pieno ripristino delle condizioni di legalità all’interno della società, ma certamente non ci saremmo aspettati che lo stesso piuttosto che guardare ad una conduzione collegiale delle attività, pensasse ad accentrare su di se tutti i poteri gestionali non valorizzando il lavoro fatto fin'ora dagli altri membri del Cda. A De Felice chiediamo di meditare su quelle che sono le necessità, organizzative, finanziarie e di sviluppo della Sacal in un momento particolarmente difficile delle istituzioni e dell’economia calabrese. Occorre innanzitutto valorizzare le singole professionalità dei membri del cda, senza pensare a costosi consulenti esterni o direttori generali compiacenti e suggeriti da qualcuno in alto, spronando gli stessi a mettere il loro impegno e le loro competenze al servizio della società”.


“Chi pensa che la Sacal – prosegue Magno - possa diventare terreno di conquista di appetiti degli attuali governanti regionali o di città metropolitane o di mire di nuovi masanielli per eventuali future candidature nazionali si sbaglia di grosso. Le rappresentanze politico-istituzionali della città non consentiranno a nessuno ed in primis al Presidente della Regione, al quale rimandiamo al mittente eventuali ricatti sul momento difficile della città di Lamezia, di mettere in difficoltà la più grande infrastruttura calabrese”.

 

“Per questo motivo - conclude - chiedo a tutti i parlamentari e attori politici ed istituzionali della città, al di là delle appartenenze politiche, di intervenire e dare il loro contributo affinché la Sacal non diventi, ancora una volta, strumento clientelare e di potere di questo o quel partito politico, ma si punti alla salvaguardia della società e agli effetti che la stessa può continuare a dare allo sviluppo della nostra regione”.