L’ultima furbata di Francesco Cannizzaro e Wanda Ferro fa guadagnare ancora un po’ di tempo prima delle decisioni finali sull’assetto dei gruppi di opposizione in Consiglio regionale. E alimenta anche le tensioni e l’impazienza di chi aspetta dal 4 marzo scorso di poter arrivare a palazzo Campanella dopo l’elezione di Cannizzaro e Ferro in Parlamento.

I due, dopo due mesi e mezzo dal voto e nonostante la dichiarazione di incompatibilità votata dalla giunta delle elezioni e dal Consiglio, hanno solo annunciato e non depositato le proprie dimissioni. Lasciando capire che, con tutta probabilità, proveranno a sfruttare tutti il tempo disponibile.

Non appena Cannizzaro formalizzerà le dimissioni annunciate, avrà dieci giorni di tempo dal momento della notifica del provvedimento approvato dal Consiglio regionale, al suo posto entrerà Giuseppe Pedà.

 

Un passaggio in più sarà necessario per arrivare alla sostituzione di Wanda Ferro che sarà sostituita da Giuseppe Mangialavori, nel frattempo eletto al Senato. Anche Mangialavori si troverebbe, dunque, nella situazione di incompatibilità in cui sono stati Ferro e Cannizzaro. La speranza è che le dimissioni di Mangialavori arrivino subito senza che sia necessario attendere l’intero iter burocratico con una nuova riunione della giunta delle elezioni e tutto il resto.

 

Una volta dimesso, o decaduto Mangialavori, in Aula entrerà Claudio Parente che si accomoderà tra i banchi di Forza Italia. Non sembra in grado di poter produrre nessun effetto la pec di diffida con la quale Gianpaolo Chiappetta ha avanzato pretese sul seggio che sarà lasciato libero da Wanda Ferro.

 

A questo punto sarà necessario definire gli assetti dei gruppi. Cannizzaro è capogruppo della Cdl e lascerà libera la postazione. Sulla quale c’è la pretesa legittima di Gianluca Gallo subentrato in Consiglio dopo una lunga battaglia giudiziaria con Giuseppe Graziano. Sempre che, come dovrebbe aspettarsi, la Cassazione a fine mese confermi il suo posto in Consiglio. Nel gruppo di Forza Italia attualmente il presidente è Mimmo Tallini che riveste anche la carica di segretario questore di minoranza. Tallini, seppure le due cariche non siano incompatibili, ha già dato a Parente la disponibilità a discutere sul ruolo del capogruppo.

 

Rimarrebbe fuori dai giochi Giuseppe Pedà. Il che non va per niente giù a Francesco Cannizzaro. Il neo parlamentare azzurro infatti vorrebbe Pedà capogruppo della Cdl o di Fi per potergli trasferire, più o meno in blocco, i componenti della propria struttura. Il che non sarebbe possibile, almeno nelle stesse quantità, né con Gallo né con Parente. La richiesta di Cannizzaro avrebbe avuto un primo sostegno da parte dei coordinatore Jole Santelli e Roberto Occhiuto, ma si sarebbe scontrata con la ferma e opposta intenzione di Mimmo Tallini. L’attuale capogruppo di Forza Italia in Consiglio, forte anche della sponda di Gallo e di quella futura di Parente, del resto potrà stabilire il da farsi. Sullo sfondo dell’acceso confronto tra Cannizzaro e Tallini si muovono le manovre in vista delle prossime elezioni regionali che il centrodestra vede assolutamente a portata di mano. Fuori dalla disputa si mantiene per il momento il gruppo di Gentile ancora Ncd, partito con il quale furono eletti, dentro il Consiglio regionale. La neutralità dipende dalla posizione di attesa che i fratelli Gentile hanno deciso di assumere in vista delle decisioni romane sugli assetti del partito. E’ chiaro, però, che anche dalla gestione dei gruppi di palazzo Campanella e dalla futura azione dell’opposizione passa la scelta del candidato governatore. Con Mario Occhiuto che si conferma in pista, così come Piero Aiello. I movimenti in atto, però, potrebbero anche preludere anche all’inserimento in corsa di eventuali outsider.

 

Riccardo Tripepi

 

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