Anche dai diretti interessati piovono smentite sull’ipotetica offerta fatta al leader della Lega di un pacchetto di voti pentastellati da puntare sull’elezione al Colle di Giulio Tremonti
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Salvini è un interlocutore politico da maneggiare con cautela. Se ne sta accorgendo il deputato 5 stelle Riccardo Fraccaro, che ora rischia l’espulsione dal Movimento perché, secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, avrebbe cercato di scavalcare Giuseppe Conte nella trattativa per il Quirinale, portando in dote al leader della Lega un pacchetto di voti da puntare sulla candidatura di Giulio Tremonti.
Già sottosegretario alla presidenza del Consiglio, le cronache politiche raccontano che fosse stato mandato al Governo proprio per controllare l’allora premier Conte. Vecchie ruggini che adesso appaiono più evidenti alla luce di quello che sta assumendo ora dopo ora la dimensione di un piccolo scandalo politico.
Qualche giorno fa Fraccaro ha incontrato Matteo Salvini e l’oggetto del colloquio sarebbe stata l’ipotesi di lanciare Tremonti, ex ministro delle Finanze del governo Berlusconi, nell’arena dell’elezione del Presidente della Repubblica.
Fraccaro ha smentito, parlando di ricostruzioni «fantasiose», anzi si sarebbe limitato a dire a Salvini che avrebbe dovuto parlare con Conte di queste cose, al quale spetta «prendere ogni decisione in merito al Quirinale».
Anche Salvini ha smentito, e lo ha fatto con una battuta ironica: «Fraccaro? Si l’ho incontrato, ma abbiamo parlato del gol non dato al Milan», alludendo al clamoroso errore arbitrale nella partita Milan-Spezia.
Smentite categoriche arrivano anche dai parlamentari di cui l’ex sottosegretario avrebbe millantato la disponibilità a votare Tremonti. Tra questi, figura Dalila Nesci, deputata di Tropea e sottosegretario in carica per il Sud, che ha respinto con decisione la ricostruzione:
«Smentisco seccamente quanto riportato da alcuni quotidiani in merito all’elezione del Presidente della Repubblica - ha fatto sapere Nesci con una nota -. I retroscena che parlano di presunte operazioni per sostenere candidature al Colle con un coinvolgimento mio e del think tank Parole Guerriere sono del tutto falsi e privi di fondamento. In queste ore, come sempre, sono impegnata a seguire l’attività di Governo e per il Quirinale sosterrò il candidato che verrà espresso dal M5s. Siamo compatti intorno al Presidente Conte e alla sua linea politica. Ogni altra insinuazione è falsa e chiunque la alimenti verrà querelato. Siamo in una fase delicata per Paese, nessuno si permetta di giocare partite in solitaria».