VIDEO | Il presidente di Forza Italia ha chiuso il tour calabrese in sostegno della candidata alle elezioni regionali
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«Jole la conosco da 26 anni, è stata sottosegretario alla Giustizia nei miei governi, ha la capacità di saper scegliere per ogni incarico le persone più attrezzate per sostenerlo. Con lei siete in ottime mani». Si chiude a Lamezia Terme il tour calabrese di Silvio Berlusconi in sostegno di Jole Santelli alle elezioni regionali. Nella sala gremita del T-Hotel il presidente di Forza Italia ha ribadito la stima nei confronti della parlamentare (presente ma impossibilitata a parlare per una violenta tracheite) toccando poi i punti più importanti del programma elettorale.
«Stamattina siamo stati a Tropea, città per la quale facciamo il tifo come capitale italiana della cultura. C’ero già stato in gioventù e passavo il tempo metà al mare e metà nei boschi. I vostri boschi straordinari che però non sono sfruttati: 612mila ettari, il 40% della vostra regione perché importate il legno dei cui le vostre imprese hanno bisogno. È un fattore di incidenza economica che va cambiato».
Altro tema toccato è stato quello della sanità: «Oggi abbiamo guardato anche a chi potrà far cessare il commissariamento della sanità. C’è un ottimo generale (Cotticelli ndr) ma non sa nulla di sanità. Perciò si sono verificate le cose che tutti sappiamo: tempi di attesa lunghissimi, emigrazione sanitaria nonostante ottimi professionisti, abolizione degli ospedali di vicinanza. La sanità ha bisogno di interventi urgenti».
E ancora: «Per gli assessorati pensiamo a una task force formata da esperti dei singoli settori sia calabresi che provenienti da tutta Italia ed Europa, possiamo immaginare una rinascita della Calabria».
In chiusura Berlusconi ha ribadito la volontà di «cambiare l’immagine della Calabria nel mondo. Oggi se ne parla soprattutto per la ‘ndrangheta che bisogna e si può annientare. Sono stato al governo fino al 2011 e abbiamo portato avanti una lotta contro le mafie con risultati straordinari. Torneremo al governo e rifaremo la stessa cosa».