VIDEO | In occasione del Consiglio dei ministri tenutosi in Calabria, il ministro e il premier non si sono sottratti al confronto diretto con i cittadini. Il titolare del Viminale ha invece preferito eclissarsi
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Il premier Giuseppe Conte e il suo vice Luigi di Maio non si sono sottratti al confronto diretto con la folla a Reggio Calabria.
Fra un bacio, un selfie, tante strette di mano e altrettante contestazioni hanno raccolto il grido di allarme di una terra in forte difficoltà. La gente ha voluto guardare da vicino i protagonisti della politica nazionale, ha voluto toccarli, confidare loro le proprie difficoltà. E Conte e Di Maio non si sono sottratti alla piazza. Il presidente del Consiglio, prima di entrare in Prefettura, ha scelto di avvicinarsi alle transenne per raccogliere le lamentele della gente di Reggio Calabria. Il suo vice, invece, lo ha fatto al termine della riunione del Consiglio dei ministri, mentre il premier Conte e il ministro Giulia Grillo stavanio spiegando ai giornalisti i provvedimenti adottati pochi minuti prima.
Salvini non si fa vedere
Storia diversa per Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno, che grazie alla Calabria è entrato in Parlamento, dopo San Ferdinando e qualche fotografia scattata lungo il Corso Garibaldi, è sfilato via senza lasciare traccia.
Dietro le transenne operai e gente comune
Dietro le transenne sindacalisti, precari, operai, cittadini incuriositi e pronti a salutare i vertici del Governo o a contestarli.
Sono stati tanti i dossier finiti nelle mani del Presidente del Consiglio e del suo braccio destro, come quello sul precariato storico calabrese. Luigi Di Maio, fra gli altri, si è confrontato con Gianvincenzo Petrassi, Segretario nazionale della Uiltemp, che ha parlato per nome e per conto dei colleghi di Cgil e Cisl di categoria. I sindacati, dopo aver consegnato un dossier al primo ministro Giuseppe Conte, hanno chiesto un incontro ufficiale con il responsabile del Mise.
O quello esposto dai Vigili del fuoco discontinui che ha regalato in piccolo siparietto con il premier pronto a mordere il microfono del Tg1.
Di Maio: «Svolta storica per la Sanità»
«Oggi - ha detto Luigi Di Maio - abbiamo dato una svolta al settore sanitario in Calabria che, per oltre trenta anni, è stato in mano a gente incapace o alla ‘ndrangheta».