Ci sarà bisogno di un Conferenza dei servizi per il via libera al progetto che prevede la costruzione dello svincolo dell’A2 chiamato “porto di Gioia Tauro”, da finanziare con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. È quanto ha chiarito l’assessore alla Viabilità, Andrea Macino, all’esito di una prima riunione servita alla società delle strade per illustrare il progetto che, dopo il vaglio della conferenza Stato-Regioni, entrerà in quella corsia preferenziale delle opere la cui realizzazione in deroga può essere spostata oltre il 2026. «Sia il cronoprogramma che l’esatta entità dei fondi – ha detto l’assessore – dipendono dal progetto definitivo che verrà discusso anche con i tecnici del Corap e dell’Autorità di sistema portuale».

Da quel che ha chiarito Macino, il nuovo svincolo verrà realizzato in un’area compresa tra le attuali uscite di Rosarno e Gioia Tauro e consentirà il collegamento diretto con il gate portuale tramite l’asse di servizio che attualmente taglia la prima zona industriale del Corap. «Abbiamo chiesto ad Anas – ha proseguito l’amministratore – nuove opere di compensazione che consentiranno la sistemazione della parte della Statale di sua competenza e la definizione di un tracciato che rende possibile la realizzazione del vecchio sogno di una Tangenziale».

Il nuovo accesso diretto all’area portuale non sostituirà quello attuale, tramite lo svincolo di Rosarno e la bretella stradale che Anas ha avuto in gestione dal Corap, favorirà quindi anche una migliore regolazione del traffico cittadino – decongestionando le strozzature che si formano intorno all’attuale svincolo di Gioia Tauro – e anche un ingresso diretto dei mezzi pesanti provenienti da Sud.